ESCLUSIVA - Spaccarotella in semilibertà, Cristiano Sandri: "Sentenza annacquata all'origine"

Pubblicato il 7-11 alle 18,30
08.11.2017 07:05 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Spaccarotella in semilibertà, Cristiano Sandri: "Sentenza annacquata all'origine"
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© foto di Federico Gaetano

“Dieci anni? Per me è come se fossero passati dieci minuti. Il dolore resta lo stesso e la mancanza di Gabriele si sente ogni giorno e in ogni istante. Il decennale è una ricorrenza che non cambia le cose, ma che ci deve sempre far riflettere”. Per Cristiano Sandri e la sua famiglia la vita è cambiata in una maledetta domenica di dieci anni fa. Suo fratello Gabriele era in viaggio con alcuni amici verso Milano per seguire la sua Lazio impegnata contro l’Inter. L’amore per i biancocelesti va oltre la stanchezza e così, dopo aver lavorato come deejay la notte, segue la sua passione. Il 26enne dorme sul sedile posteriore, quando un proiettile lo uccise sul colpo nell’area di sosta di Badia Al Pino. A sparare è stato Luigi Spaccarotella, un poliziotto che ha esploso il colpo dall’altro lato dell’autostrada. L’assistente di polizia è stato condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi per omicidio volontario con dolo eventuale. L’ex agente ha già scontato metà della pena e adesso può usufruire della semilibertà. Una notizia che in casa Sandri si aspettavano.

Cristiano, parliamo prima del ricordo di Gabriele. Sabato oltre alla consueta messa alle 17, quali altre iniziative si terranno per l’anniversario della sua morte?

“Sabato alle 14:30 i ragazzi hanno organizzato un sit in tra l’entrata della Curva Nord e la Tribuna Tevere dove hanno invitato tutti i tifosi d’Italia. Un posto magico per noi perché abbiamo iniziato ad andare allo stadio proprio in Tevere per poi spostarci in curva.  L’affetto mostrato alla mia famiglia in tutti questi anni è incredibile. Gli striscioni nella curva del Borussia Dortmund? Da tutta Europa sono arrivati attestati di stima e ricordi che non possono che riempirci il cuore e farci piacere. Diciamo che in questi anni la gente ci è stata tanto vicina. Non solo i ragazzi della Nord, ma persone di qualsiasi tipo dall’impiegato all’avvocato, dall’operaio al professore. Tutti i tifosi non ci hanno mai fatto sentire soli. Abbiamo tantissimi nuovi amici e non posso che ringraziare chiunque in questi anni ha tenuto vivo il ricordo di Gabri”.

L’opinione pubblica conosce Gabriele solo dalle foto, ma da fratello che tipo era?

“Gabriele era il fratello che auguro a chiunque. Avevamo una complicità incredibile pur essendo molto diversi: lui era molto solare, mentre io più schivo. Eravamo uno il confidente dell’altro e un punto di riferimento importante. Non posso che augurare a chiunque di avere un fratello o una persona come lui al proprio fianco. Aveva un cuore d'oro. Era un ragazzo eccezionale. Molto corretto, il primo a sacrificarsi per gli amici. Mi e ci manca sempre, in ogni istante”.

Spaccarotella può godere del regime di semilibertà, che ne pensate?

“Ce lo aspettavamo perché lo prevede l’ordinamento penitenziario, un beneficio che il tribunale di competenza ha ritenuto Spaccarotella meritevole di poterne usufruire. La riflessione andrebbe fatta sulla pena che è stata combinata originariamente. Lui in sede di udienza preliminare aveva presentato una richiesta di giudizio abbreviato condizionato dall’ammissione di una prova (una perizia sullo stato dei luoghi che ormai erano mutati, ndr) che il giudice non ritenne conforme al rito. Rigettò la richiesta e la difesa dell’imputato reiterò la richiesta in sede della prima udienza della Corte di assise di Arezzo che rigettò anch’essa la richiesta di abbreviato. Si tenne il processo ordinario e fu condannato per omicidio colposo in primo grado. In seguito all’appello di tutte le parti contrapposte si arrivò presso la Corte di assise di Firenze. In appello la Corte di Firenze condannò Spaccarotella per omicidio volontario allo stesso tempo recuperò la diminuente di un terzo della pena perché ritenne che la richiesta originaria di giudizio abbreviato potesse essere accolta. A mio avviso, questa è stata una modalità per annacquare un po’ la sentenza altrimenti oggi non avrebbe mai potuto godere della semilibertà”.

Padre Giovanni Serrotti, sacerdote che segue Spaccarotella, ha dichiarato che il condannato ha trovato molte porte chiuse quando ha provato a cercare lavoro per paura di ritorsioni dei tifosi laziali.   

“Per paura di ritorsioni? Ma per favore, perché il problema adesso sarebbero le orde di tifosi? Sono delle corbellerie, si preoccupasse piuttosto dell'anima di chi sta seguendo, che in dieci anni non ha mai mostrato del pentimento nei nostri confronti”.

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