ESCLUSIVA Radiosei - Oddi: "Attacco spento, al derby serve esperienza. Lulic? Certe cose si dicono in campo"

05.12.2016 19:40 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Oddi: "Attacco spento, al derby serve esperienza. Lulic? Certe cose si dicono in campo"
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© foto di Federico Gaetano

La sconfitta brucia ancora. All'Olimpico è un pomeriggio da dimenticare. Due errori che guastano la festa a Inzaghi, ma anche una prestazione meno brillante da parte degli attaccanti della Lazio. Giancarlo Oddi, intervenuto ai microfoni di Radiosei, ne è certo: "Nel primo tempo mi è piaciuto l'atteggiamento, sembrava anche che la Roma ci temesse. Nel secondo tempo siamo calati, quello che è accaduto anche con le altre che ci sono davanti in classifica. Gli errori ci stanno, quello di Wallace però è gravissimo. Rovina quello che di buono ha fatto. Per una sciocchezza siamo andati a prendere il gol senza il quale poteva finire in pareggio. L'esperienza della Roma, i loro giocatori abituati a giocare il derby, l'hanno fatta da padroni nella ripresa. Non credo che la Lazio fosse certa di vincere, non lo sei mai. Non siamo stati incisivi, gli esterni d'attacco non sono stati sufficienti. Non so perché Keita e Felipe fossero sottotono. Non sono abituati a disputare derby in prima squadra. La voglia di Felipe c'è, ma in campo a volte cambia tutto, un passaggio sbagliato e ti demoralizzi. Gente come Lulic e Parolo, più esperti, affrontano una gara come questa con un altro piglio. Immobile ha sbagliato molto. Abbiamo perso contro chi ci sta avanti e pareggiato contro il Napoli cercando di non perdere, grazie a un errore dell'avversario. Noi ancora non siamo pronti". Su Biglia: "Non è ancora al 1005, quando perdi vedi tutte le pecche di ciascuno. Non è al momento quello che conosciamo. E' un punto a nostro sfavore se il giocatore fondamentale del centrocampo non è al top della forma fisica". L'ex difensore laziale si è poi soffermato sulle dichiarazioni di Lulic: "Certe cose non si dicono in tv. Si risolve in campo o negli spogliatoi, le cose si dicono in faccia lontani dalle telecamere. Prima si potevano dire cose molto più gravi, adesso tutto viene interpretato"

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