Lazio, Il Critico Calcistico: "Vi spiego cosa cambierà con Tudor. E su Sarri…”

27.03.2024 07:50 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Il Critico Calcistico: "Vi spiego cosa cambierà con Tudor. E su Sarri…”

L'era Tudor sta ufficialmente per iniziare. Sabato il tecnico croato farà il suo esordio sulla panchina della Lazio contro la Juventus, quando inizierà a proporre un calcio che inevitabilmente stravolgerà quanto fatto nei due anni precedenti da Maurizio Sarri. Con l'intervento in esclusiva ia nostri microfoni di Luca Balbinetti, diplomato a alla Figc in match analyst e famoso sui social - YouTube e Instagram - con la pagina Il Critico Calcistico abbiamo fatto il punto sulla possibile nuova Lazio di Tudor: su quello che cambierà, sui punti chiave dell'idea di gioco proposta dal nuovo allenatore, andando ad analizzare anche il profilo di alcuni singoli inseriti nella sua idea tattica. 

La tua opinione su Tudor?

"Queste nove partite saranno importanti per intaurare i suoi principi. Sarà una rivoluzione da un punto di vista tattico sia nella fase di non possesso che di possesso. La scelta di Tudor secondo me è molto interessante. Parliamo di un allenatore associato alle più grandi realtà europee per la sua proposto. Nel mio corso di Coverciano il suo Marsiglia è stato studiato insieme al Girona di Mitchell e il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Un tecnico molto stimato".

Cosa non ha funzionato quest'anno con Sarri?

"Penso che abbia influenzato lo stato di forma e mentale dei singoli. Non vedo tante differenze rispetto a quanto proposto nei primi due anni. Credo ci sia stato un poco convincimento, allora lì cambia tutto: la tattica è importante, ma conta molto anche l'applicazione dei giocatori. Dal punto di vista tattico ho fatto fatica a capire perché non dovesse mai cambiare. Ad esempio sulla catena di destra c'era Felipe Anderson che viene incontro, Lazzari che va nello spazio e la mezz'ala che si propone, a sinistra di codificato in quel modo c'era poco. Non ha capito, anche se so che non lo concepisce, perché non ha mai messo le due punte insieme: secondo me poteva essere stimolante per permettere a Immobile di trovare la profondità, facendo fare il lavoro sporco a Castellanos".

Pensi che con Tudor vedremo le due punte? Insieme si potrebbero completare...

"Sì, esatto. Sono curiosissimo di vederli insieme. Nel concetto di Tudor non conta tanto chi occupa le zone di campo, ma le funzioni. Conta tanto che siano vicini e dialoghino tra loro. Sulla trequarti ne hanno giocati tanti a Marsiglia: come Guendouzi, Payet, Sanchez... secondo me il concetto più chiaro a Tudor è: trovare la verticalità immediata, ma non conta se la dà la punta. Sanchez all'Olympique veniva molto incontro, dialogava con un compagno vicino per verticalizzare sull'esterno e poi occupare l'area di rigore. Le punte di Tudor, quindi, o vanno intransizione e allora lì si cerca la profondità con Immobile, oppure tanto gioco incontro per poi andare ad attacare veloce l'area di rigore e in questo Castellanos può dare una mano. Ma ripeto, per me possono giocare insieme". 

Pensi che la Lazio nei singoli che ha possa reggere l'intensità che chiede Tudor?

"Mi aspetto tanto sotto questo aspetto Si dice che i numeri sono interpretabili e io sono d'accordo, ma quando sono estremi per tante volte cambia tanto, vuoldire che quel concetto lì non cambierà. Sia il Verona, sia il Marsiglia sono sempre state tra le prime posizioni per tutti i parametri di pressing, vuoldire che ci lavora costantemente. La Lazio l'anno scorso finisce ultima per efficacia nel pressing, ma per intensità era nella media della Serie A. Quindi è corretto dire che è stata disastrosa nell'efficacia e questo vuoldire che, essendo ultimo, non lo vuoi fare, non è che non lo sai fare, ma c'era comunque un minimo di propensione nell'andare a oscurare i passaggi. Il concetto di Tudor è diverso, non si viene incontro per oscurare la linea di passaggio, ma per vincere il duello: si va uomo su uomo. Anche qui c'è qualche giocatore che sale e qualcun altro che scende. Chi vedo bene? Luis Alberto per caratteristiche faccio fatica a immaginarlo, ma è anche vero che Tudor in quello spazio ha avuto Caprari, Payet... che sono giocatori che sacrifica per non rinunciare mai a uomini come Guendouzi o uno come Rovella, Vecino, Felipe Anderson... meno Zaccagni e Cataldi".

Isaksen può ricoprire il ruolo di esterno?

"Vorrei tanto dire di sì. Credo abbia tutte le caratteristiche. Parliamo di un giocatore che si muove molto nello stretto e Tudor ha sempre avuto giocatori qualitativi sull'esterno: Payet, Under, Sanchez, giocatori che nello stretto fanno molto bene. Isaksen è un giocatore che mi piace e pensa che ci possa stare nella formazione di Tudor. Tra l'altro nella Danimarca gioca proprio con il 3-4-2-1". 

Luis Alberto può ricoprire il ruolo di play?

"Eventualmente può giocarci, è ovvio che è un giocatore indispensabile per la Lazio e non si può pensare un undici senza di lui. Penso che parta sulla trequarti e credo che venga un po' escluso dai compiti tattici. Quando un allenatore entra in queste dinamiche qui bisogna vedere quanto voglia sacrificare una visione così concreta di uomo su uomo a tutto campo con un giocatore che evidentemente per fisico e mentalità haun profilo più sarriani, che son sicuro preferisca difendere con un concetto più alto della palla, che con uno meccanico come può essere inseguire un uomo a tutto campo. Io non penso che andrà uomo su uomo, ma che possa avere lo stesso ruolo di Payet, un po' escluso. Il francese è un giocatore tecnicamente straordinario, forse anche superiore allo spagnolo e che per anarchia è più difficile da mettere in una squadra, Tudor ci è riuscito e secondo me scendendo a patti ce la farà anche con Luis Alberto".

Luis Alberto poi è più statico rispetto ai trequartisti di Tudor come Payet, Caprari... è diverso rispetto a quelli che ha vuto in passato?

"L'unica associazione che mi viene è con Payet, ma anche lì cambia la situazione. Io mi aspetto che la Lazio possa intervenire sull'esterno. Al fianco di Luis Alberto, sul sentro-sinistra, chi ci metti? Se schieri un giocatore sempre in supporto, forte nell'uno contro uno allora lo spagnolo lo stacco e gli faccio fare il regista offensivo, perché dall'altra parte ho un Isaksen, per dirne uno, e in quel caso al fianco del danese metto un Lazzari per caratteristiche e a sinistra un giocatore un po' più offensivo come Lazovic e Faraoni che ha avuto a Verona. Secondo me dipende anche da questo l'efficacia di Luis Alberto". 

A proposito di esterni, come li può sistemare?

"Credo che la Lazio dovrà fare due colpi sugli esterni: uno a destra e uno a sinistra. Se dovessi indicare un giocare adatto per caratteristiche al gioco di Tudor direi Lazzari. Poi secondo me a lui serve un giocatore uno un po' più offensivamente decisivo e più tecnico. Magari ora può essere lui il titolare, ma non credo per l'inizio della prossima stagione". 

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Pubblicato il 26/03