PRIMAVERA - Inzaghi ancora al suo posto? Certezza Rossi in attacco

18.06.2015 09:02 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti - Lalaziosiamonoi.it
PRIMAVERA - Inzaghi ancora al suo posto? Certezza Rossi in attacco
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Sogni di Triplete che si schiantano fuoristrada, ad un passo dal nastro d’arrivo. Ma quanto bella è stata la rincorsa? Emozionante cammino, colmo e zeppo d’insidie ad ogni angolo, per la Lazio Primavera. Simone Inzaghi fiero, al timone. Soltanto la lotteria dei rigori – che un tempo era stata alleata della giovane Biancoceleste – ha frenato la comitiva dell’Aquila. Una stagione conclusa con l’amaro in bocca, ma senza dubbio fantastica e ricca di soddisfazioni. Supercoppa Italiana prima, Coppa Italia poi, in bacheca. I derby puntualmente vinti contro la Roma, un gruppo di cemento armato. Uno spogliatoio che testimonia il giusto mix tra romanità e senso d’appartenenza ai colori e fondamentale contributo dei talenti pescati all’estero. Un collettivo amalgamato che non ha mai mollato, in piena sintonia con chi accorreva numeroso a sostenerla. Potrebbe rimanere in sella, mister Inzaghi. Una manciata di minuti di colloquio con Lotito e Tare basteranno per sciogliere le riserve, lo ha ammesso lui stesso al termine della gara di Chiavari. Un percorso che potrebbe prolungarsi, dunque. Un sentiero fin qui dorato, fatto di vittorie (nel 70% dei casi, in 61 match disputati). Oppure concludersi, visto che all’orizzonte sembra schiudersi anche la possibilità di una nuova ed intrigante esperienza all’Arechi, per guidare la neopromossa Salernitana in cadetteria. Una voce che, secondo il Corriere dello Sport, sarebbe ancor priva di fondamento.

ROSSI – Le Final Eight liguri appena passate in rassegna hanno messo in mostra lo spirito di una Lazio mai doma. E tra i tanti protagonisti biancocelesti, Alessandro Rossi da Pianoscarano ha saputo ritagliarsi il suo spazio a suon di gol e giocate decisive. Tre le realizzazioni che hanno pesato come macigni nell’economia delle finali, un assist che ha spinto la Lazio oltre l’ostacolo, sempre uscendo dai blocchi a match iniziato. In silenzio, fatti alla mano, l’attaccante classe ’97 ha mostrato in ogni occasione tutto il suo vasto repertorio da famelico bomber d’area. Pragmatico, concreto fino al midollo. Ha fatto impazzire la retroguardia giallorossa in semifinale, finendo poi per battere Marchegiani. Movimenti degni di una prima punta consumata, forza fisica e caparbietà. Superfluo aggiungere che il nuovo corso della primavera laziale ripartirà da lui, al centro dell’attacco. Ha chiuso la stagione con 8 gol riposti nella sacca, uno ogni 110’. Mica male.