Serie A, diritti tv: dopo l'ingiunzione a Sky c'è il rischio di un'offerta al ribasso

Il rischio è che, nel caso in cui non dovesse allentarsi la tensione, Sky reagisca con un'offerta al ribasso, privando i club di risorse fondamentali.
29.05.2020 09:40 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Serie A, diritti tv: dopo l'ingiunzione a Sky c'è il rischio di un'offerta al ribasso

C'è voluto praticamente un mese dalla scadenza dell'ultima rata, ma alla fine la Lega si è dovuta rivolgere al Tribunale per obbligare Sky a pagare. A proposito di Dazn e Img, invece, nell'Assemblea odierna si deciderà se i rispettivi piani di rientro possano essere accettati, altrimenti anche con loro si passerà alle vie legali. Rimanendo al network satellitare, è evidente che un passo di questo genere non può essere la soluzione, e che la questione rimarrà aperta. Perché se Sky sarà costretta a saldare i 130 milioni di euro che mancano per la sua quota, adesso si è creata un'enorme distanza tra le parti che potrà essere colmata soltanto con grande sforzo di diplomazia. Ci si augura da più parti che la situazione possa essere ricomposta: la verità è che come la Serie A ha bisogno dei soldi di Sky, Sky ha bisogno dei diritti di Serie A per conservare il numero degli abbonati. Per di più, il contratto scadrà tra un anno e tra qualche mese verrà lanciato il bando per il triennio 2021/24

IPOTESI AL RIBASSO - Il rischio è che, nel caso in cui non dovesse allentarsi la tensione, Sky reagisca con un'offerta al ribasso, privando i club di risorse fondamentali. Potrebbe farlo, tuttavia, solamente se dal mercato non emergesse un vero competitor. Nei mesi scorsi di era parlato di Amazon, riporta la rassegna stampa di Radiosei, ma l'interesse sarebbe solo per un pacchetto ridotto. Fino a qualche mese fa esisteva l'alternativa MediaPro, ma l'agenzia spagnola non è mai riuscita a dare le garanzie richieste dai club. E la crisi prodotta dalla pandemia non ha fatto altro che complicare ulteriormente i piani. Il percorso alternativo, quindi, rimane quello che porta alla proposta di Cvc Capital, il fondo britannico che ha messo sul piatto 2,2 miliardi di euro per rilevare il 20% di una 'newco' nella quale confluirebbero i diritti della Serie A.

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