Una saracinesca a Bergamo di nome Marchetti: "Oggi è stata la mia giornata, siamo contenti... La Nazionale? Non voglio parlarne" - VIDEO

La Lazio è risucita a sbancare Bergamo per due motivi. Il primo è la grande determinazione messa in campo dagli uomini di Petkovic, unita alla letale capacità di inserimento dei centrocampisti. Il secondo ha un nome e un cognome: Federico Marchetti. Questa sera il portiere biancoceleste ha parato tutto, ma proprio tutto quello che c'era da parare. Una prestazione superlativa, per un giocatore che meriterebbe di diritto di far parte del giro della Nazionale. "Oggi era la mia giornata", ha riconosciuto l'estremo difensore biancoceleste. Il numero uno, però, non ama autoriempirsi di elogi e, tanto in zona mista che ai microfoni di Mediaset Premium e Lazio Style Radio, ha preferito parlare della prestazione della squadra: "Oggi abbiamo affrontato con la testa giusta questa partita. Sapevamo che era difficilissima, l'Atalanta è da quattro anni che vince la prima in casa. C'era da soffrire, ma noi abbiamo messo la giusta determinazione e ci godiamo questa soddisfazione. Abbiamo portato meritatamente a casa questa gara". Oggi, forse per la prima volta da quando è arrivato Vladimir Petkovic a Roma, l'undici biancoceleste ha dimostrato, in molti frangenti, di saper tramutare sul campo quanto predicato dal tecnico di Sarajevo durante la settimana: "Il mister è arrivato già nei primi giorni con il concetto di fare il nostro gioco su qualsiasi campo, contro qualsiasi squadra - ha dichiarato Marchetti -. Abbiamo cambiato metodi di lavoro, Petkovic ci chiede un atteggiamento diverso, offensivo... E' normale che oggi non era facile, abbiamo subito qualcosina di troppo, però fa parte del calcio: non è mai facile venire a giocare a Bergamo e dominare la partita, senza mai far tirare in porta... Sulle fasce Candreva e Mauri dovevano dare una mano ai terzini e lo hanno fatto bene. A livello atletico è stata un'ottima prestazione, nel fraseggio qualche errore di precisione ma ci può stare”.
Marchetti è determinato anche per quanto riguarda gli obiettivi a cui può puntare questa squadra: "Sicuramente siamo lì a giocarcela con le prime. L'anno scorso ci è sfuggito il terzo posto per pochissimo, confermarsi sarà difficile, ma ce la metteremo tutta". Il rendimento dimostrato dal portiere biancoceleste è stato tra i primi del campionato già la scorsa stagione e la sensazione è che Marchetti abbia tutte le intenzioni di continuare su quel livello. C'è un tabù da sfatare, un commissario tecnico da convincere, quel Cesare Prandelli che non lo ha convocato agli Europei e non sembra tenerlo in considerazione neanche adesso: "Non voglio più parlarne - ha tagliato corto Marchetti -. Vediamo, anche se dalle ultime scelte credo di non rientrare nei piani del ct". Il pensiero stasera, però, è solo per la vittoria della sua Lazio: "Penso sia contento il mister - ha concluso il numero uno laziale -, noi lo siamo. Questo risultato ci dà una marcia in più per affrontare il prosieguo del campionato".