Scandalo multe Ztl: indagate le società di Lotito ed alcuni calciatori

08.12.2016 10:23 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
Scandalo multe Ztl: indagate le società di Lotito ed alcuni calciatori
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© foto di Federico Gaetano

L'indagine della procura e della Corte dei conti sull'ufficio contravvenzioni del Campidoglio è vicina alla sua conclusione. Nel mirino delle indagini sono finiti cinque tra dirigenti e funzionari capitolini: tra il 2009 e il 2013 quest'ultimi avrebbero cancellato centinaia di sanzioni, fino a creare un buco di almeno 6 milioni di euro. Fra i beneficiari all'interno di quest'inchiesta troviamo attrici, commercianti, un giudice, calciatori e le auto del patron della Lazio, Claudio Lotito. Sui verbali cancellati, si trovano i mezzi delle società del patron della Lazio. Inoltre, sempre dal 2009 al 2013 in Comune, le multe nelle zone a traffico limitato (le ormai famose ZTL) a varchi attivi si potevano cancellare attraverso un semplice clic. Bastava avere le giuste conoscenze all'ufficio contravvenzioni in Campidoglio. Dunque nessuna multa da pagare. Come riporta La Repubblica, a portare avanti le indagini sono stati i finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia tributaria. I tabulati esaminati nell'indagine hanno rivelato più di una sorpresa: oltre ad un buon numero di negozianti del centro storico ed alcune imprese di autonoleggio, nell'elenco figurano, come specificato in precedenza, attrici e calciatori. E, ovviamente, anche Claudio Lotito. Infatti un grosso numero di cartelle esattoriali per multe ztl, secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, corrisponderebbe proprio a delle vetture intestate al patron dei biancocelesti e consigliere della FIGC. Bisogna specificare che l'indagine tratta solamente le vetture delle società di Lotito e non della sua scorta, assegnatagli dopo le minacce ricevute dagli ultrà della Curva Nord.  Bisogna fare luce, insomma, sulla posizione dei dipendenti capitolini indagati e sui personaggi - forse degli intermediari - con cui avrebbero fatto affari d’oro. Spostati dalle Risorse economiche negli uffici dei dipartimenti Attività culturali e Patrimonio, dirigenti e funzionari ora attendono. Rischiano di essere condannati due volte per il sistema che avevano allestito.

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