Ranieri, doppio ruolo e conflitto d'interessi: all'Italia serve una soluzione, non altri problemi

09.06.2025 21:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Ranieri, doppio ruolo e conflitto d'interessi: all'Italia serve una soluzione, non altri problemi
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Sono ore febbricitanti per il futuro dell'Italia calcistica. Ormai è ufficiale: Luciano Spalletti non sarà più il commissario tecnico della Nazionale azzurra. I papabili per sostituirlo sono Stefano Pioli e Claudio Ranieri, con quest'ultimo che sembra essere il prescelto dalla federazione. La scelta è logica: quale allenatore migliore per traghettare l'Italia verso un Mondiale che, a questo punto, rischia di disputarsi senza gli Azzurri per la terza edizione consecutiva? Ranieri che, proprio in questa stagione, ha trascinato la Roma dalla lotta per non retrocedere a un'insperata qualificazione in Europa.

Una scelta forse logica, sì. Ma che lascia più di qualche perplessità. Ranieri ha preso un impegno con la Roma, la sua storia e i suoi tifosi. Una scelta di cuore che però potrebbe essere messa in discussione dal ruolo di ct della Nazionale. Varie fonti riportano di come Ranieri potrebbe effettivamente esercitare con il doppio ruolo, sia alla Roma sia alla guida dell’Italia. Ma per regolamento, un tesserato di un club di Serie A non può svolgere il doppio ruolo. Ecco cosa dice l’articolo 40, comma 4, del Regolamento del settore tecnico: “Gli allenatori responsabili delle squadre nazionali della Figc ed i loro vice nel corso della medesima stagione sportiva, non possono tesserarsi né, indipendentemente dal tesseramento, svolgere attività per società, neppure con mansioni diverse, salvo che il contratto economico non sia stato risolto consensualmente”.

Se così fosse, sarebbe semplice. O Ranieri rinuncia all'incarico con i giallorossi, oppure l'Italia dovrà scegliere un altro commissario tecnico. La realtà è però più complessa di così. Come spiegato dal Corriere della Sera, Ranieri in realtà non sarebbe un tesserato dell'A.S. Roma, ma un consulente della famiglia Friedkin. In questo caso, il doppio ruolo sembrerebbe essere una strada percorribile.

La burocrazia è una cosa, l'etica un'altra. Un cavillo burocratico di questo genere può davvero consentire che un professionista legato all'A.S. Roma (anche se non da tesserato) possa svolgere un ruolo delicato come il ct della Nazionale? L'indignazione divampa sui social, tra romanisti che gridano al 'tradimento' e altre tifoserie che lamentano il tema centrale del conflitto d'interessi. Ranieri è un professionista e la sua integrità non è messa in discussione. Ma le polemiche, anche le più spicciole, troverebbero in questo caos un terreno più che fertile.

Ogni scelta del commissario tecnico verrebba vista come faziosa e non lucida. Poi i casi specifici che vengono riportati sui social coinvolgono soprattutto il tema sempre caldo della stracittadina: se Ranieri convocasse calciatori della Lazio, a discapito di quelli della Roma che invece riposerebbero, in prossimità di un derby o di un match importante? Questa è solo una delle possibili polemiche che scaturirebbero da queste scelte. I social oggi ci ironizzano, ma un domani potrebbero essere il campo da gioco di un tam tam mediatico che generebbe ancora più caos intorno a una Nazionale, quella dell'Italia, che invece dovrebbe cercare solo la serenità e la voglia di ripartire. Tutti insieme.

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