Politica / Ex Ilva, Conte: "Inaccettabile l'esubero di 5 mila lavoratori"

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa dell'incontro con ArcelorMittal sulla crisi dell'ex Ilva di Taranto
07.11.2019 10:30 di  Redazione Cronaca - LLSN   vedi letture
Politica / Ex Ilva, Conte: "Inaccettabile l'esubero di 5 mila lavoratori"

Il premier Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa, al termine del Cdm dedicato alla situazione dell'ex Ilva di Taranto, data la volontà di disimpegno del gruppo ArcelorMittal: "È una vertenza che sta particolarmente a cuore al governo, riteniamo quel polo industriale di interesse strategico per il Paese. Per il governo rilanciare l'Ilva e Taranto è una priorità".

AD ARCELORMITTAL - "Non riteniamo giustificate le preoccupazioni di ArcelorMittal e il governo ha dichiarato, per sgombrare il campo, la sua disponibilità all'immunità. Il governo si è dimostrato disponibile a introdurre lo scudo penale, che è stato rifiutato. Dopo un po' è emerso nella discussione che non era questa la vera causa del disimpegno dell'azienda. Lo scudo penale non è il tema, il tema è che l'azienda ritiene che con i livelli di produzioni non siano sostenibili gli investimenti e di non poter assicurare gli attuali livelli di occupazione. Per assicurare la continuità aziendale ci viene rappresentato l'esubero di 5mila lavoratori. Per noi è inaccettabile".

IMPEGNI CONTRATTUALI - "Qui non è una qualsiasi crisi aziendale. È una vertenza che in questo momento prospetta un disimpegno da impegni contrattuali specificamente assunti a seguito da una gara. Se ci sono criticità non giustificano affatto la riconsegna dell'intero impianto, per noi è scattato un allarme rosso. Ci siamo resi disponibili ad aprire una finestra negoziale, ventiquattro ore su ventiquattro. Ribadisco la disponibilità a valutare elementi di accompagnamento alla situazione di mercato contingente, alle guerre commerciali in corso, alla previsione dei dazi. Ma per loro la riduzione della produzione è strutturale. E questo per noi non è accettabile".

L'ATTACCO - "La produzione è scesa a 4mila tonnellate. Benissimo. A chi spetta il rischio impresa? Chi è che viola il contratto? Vogliamo dire che il governo non rispetta il contratto? Nessuna responsabilità sulla decisione dell'azienda può essere attribuita al governo. Nessuno ha costretto ArcelorMittal a partecipare a una gara con regole chiare e trasparenti. Chiediamo il rispetto del piano industriale e ambientale. Questa è un'altra preoccupazione: che non garantendo la continuità produttiva non si continui con il risanamento ambientale. L'azienda rimedi alle sue iniziative. Abbiamo invitato il presidente Mittal a prendersi un paio di giorni e valutare la situazione per altre soluzioni. Ma al momento non c'è nessuna soluzione, nessuna richiesta nostra è stata accettata. Non lasceremo soli gli operai e le comunità locali. Domani convocheremo i sindacati. C'è l'assoluta determinazione di rilanciare Ilva e Taranto. Non è questione di minoranza o maggioranza, è l'intero Paese che deve reggere l'urto di questa sfida, sono assolutamente inutili le polemiche".