Nel Lazio 11 bombe incendiarie: caccia a Unabomber

Da due settimane a questa parte la procura di Roma e gli esperti antiterrorismo di carabinieri e polizia stanno indagando su un caso, che rischia di creare ulteriore emergenza in un'Italia già messa in ginocchio dal coronavirus. Dall’inizio di marzo a ieri sera undici buste esplosive (gli artificieri dell’Ucigos preferiscono buste incendiarie) sono state spedite via posta ad altrettanti indirizzi nel Lazio, causando il ferite lievi a tre persone.
LE BUSTE - Si tratta delle classiche buste gialle di carta per documenti formato A3. Tutte identiche tra loro, con il falso mittente in alto a sinistra e il destinatario in basso a destra. In alto a destra una fila di tre francobolli e dentro una scatoletta di compensato con all’interno una quantità minima di polvere pirica e una batteria per l’innesco. Non potevano ferire o uccidere, ma sicuramente provocare un’ustione alle dita.
GLI INVESTIGATORI - "Tanta ossessiva precisione a fronte di un così basso potenziale offensivo fa pensare a un’unica mano. Il che lascia aperte due ipotesi, la prima è che si tratti un gruppo che si avvale di un solo artificiere, la seconda è che ad agire sia un solitario, qualcuno che ha in mente una sua strategia, sua, tutta ancora da capire. Magari sta solo facendo delle prove…". L'ipotesi che spaventa gli investigatori è che si tratti di un emulo di Unabomber.