LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi – Lazio, la fortuna non aiuta gli audaci. L’errore di Vidic destabilizza l’Inter

23.09.2014 12:35 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Enthusia.it
LE MENTAL PAGELLE di Sandro Corapi – Lazio, la fortuna non aiuta gli audaci. L’errore di Vidic destabilizza l’Inter

L'ultimo turno di campionato ha riservato più di qualche sorpresa. La sfortunata sconfitta laziale, il dominio di Juventus e Roma, i passi falsi di Napoli e Inter. 

GENOA-LAZIO L’approccio mentale della squadra è stato eccellente. La Lazio di Pioli ha giocato divinamente per un’ora abbondante, ma non è riuscita a trovare la via della rete e come spesso accade nel calcio è stato il Genoa, a sorpresa, a sbloccare l’incontro e portare a casa i tre punti. Circostanze poco fortuite hanno impedito alla Lazio di concretizzare l’attività corale del gruppo. Viste le occasioni non concretizzate e gli infortuni che si sono presentati, ha iniziato a farsi largo un pensiero depotenziante, ossia che quella di domenica fosse una giornata no. L’inconscio potrebbe aver prevalso sulla razionalità, che invece dopo una prestazione come quella del primo tempo avrebbe dovuto portare maggiore consapevolezza nella propria forza. Invece abbiamo assistito nel secondo tempo a una diminuzione della spinta agonistica, dovuta probabilmente a un calo di energie mentali che in gergo viene definito “svuotamento mentale”. Questo succede quando c’è la voglia di fare ma il corpo non risponde a ciò che si vorrebbe mentalmente, in quanto non c’è una reazione in linea con quelli che sono i pensieri.  

MILAN-JUVENTUS A livello motivazionale questa gara era molto importante per entrambi i tecnici, che l’hanno vissuta sicuramente con una forte carica emotiva. Sia Massimiliano Allegri che Filippo Inzaghi, anche a livello inconscio, avevano qualcosa di più da dimostrare. Il primo, ovviamente, dopo l’esonero dello scorso anno e a maggior ragione dopo i fischi ricevuti nel prepartita, voleva uscire a testa alta. Stesso desiderio del secondo, alla sua prima partita contro una big, nonché sua ex squadra. Ha avuto la meglio Allegri, che ha portato a casa il bottino pieno riuscendo a capitalizzare al meglio le proprie risorse. A prescindere dal risultato, il tecnico bianconero sta ottenendo una grande vittoria dal punto di vista mentale: quella di plasmare secondo la sua mentalità una squadra che per tre anni ha vinto e giocato secondo quella di Antonio Conte. Allegri è stato bravo a non cercare di incidere da subito, ma gradualmente sta inserendo sempre più qualcosa di suo, nonostante delle abitudini che la squadra aveva fatto proprie sotto la precedente gestione. Ha avuto un atteggiamento razionale, facendo leva sulla consapevolezza della propria forza e lo ha trasmesso alla perfezione alla squadra. Contro il Milan ha saputo pazientare, dosando la calma e aspettando il momento giusto per colpire, poi ha amministrato sapientemente il vantaggio. Buono l’approccio psicologico anche del Milan di Inzaghi, che consapevole del dislivello tecnico tra le due squadre ha scelto di aspettare la Juventus per provare a colpire in contropiede. Per poco non ci è riuscito con Honda, ma alla fine ha dovuto arrendersi a un avversario ancora superiore. È una sconfitta che dal punto di vista mentale non genera contraccolpi psicologici negativi. Anzi, essendoci un buon clima, questa sconfitta viene vista come un’opportunità per crescere dal punto di vista caratteriale, di entusiasmo e di prestazione.  

PALERMO-INTER In questa gara un episodio ha condizionato mentalmente la partita. Parlo ovviamente dell’errore di Vidic dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, che ha permesso a Vazquez di portare in vantaggio il Palermo. Quel che è successo è una situazione non abituale, che ha comportato una mancanza di concentrazione nei giocatori dell’Inter, destabilizzandoli. Da quel momento infatti i nerazzurri sono finiti letteralmente sotto shock e non sono riusciti a reagire. Dopo una buona mezz’ora, qualche correttivo a livello tattico ha dato poi la scossa facendo tornare la squadra di Mazzarri in partita. Ma dopo aver segnato con Kovacic l’Inter non è comunque riuscita a sfruttare l’entusiasmo derivante dal pareggio ottenuto. La paura di sbagliare e di subire un’altra rete è stata maggiore della voglia di cercare la vittoria e per poco il Palermo non riesce a passare di nuovo in vantaggio. Non è un caso, che al termine dell’incontro lo stesso Mazzarri abbia detto che se la sua squadra intende fare il salto di qualità dovrà “allenarsi e lavorare sulla mentalità e sulla concentrazione”. Sarebbe importante anche capire come farlo.  

ROMA-CAGLIARI La Roma continua la sua marcia devastante. In questo periodo il tecnico sta puntando forte sull’approccio mentale alla gara e sulla gestione delle energie psicofisiche: l’obiettivo è cercare di chiudere il prima possibile le partite in modo da gestire energie fisiche e nervose nel corso dei minuti successivi. Lo ha fatto con il Cska in Champions e lo ha ripetuto anche con il Cagliari all’Olimpico. Nel primo quarto d’ora la sua squadra è partita determinata, con intensità mentale e fisica, riuscendo a segnare e chiudere l’incontro. Se contro i russi ha continuato a premere sull’accelleratore per segnare più gol possibili (che potrebbero tornare comodi più avanti ai fini della qualificazione), contro il Cagliari ha preferito aspettare in modo da arrivare più freschi alla partita successiva. Garcia ha lavorato molto sulla testa dei giocatori per evitare che, anche a livello inconscio, la loro mente potesse proiettarsi verso il prossimo impegno in Champions League. Ha mantenuto alta la concentrazione, vietando ai suoi ragazzi di pronunciare la sola parola “Champions”, focalizzando così l’attenzione esclusivamente sul match con il Cagliari. I risultati si sono visti.  

UDINESE-NAPOLI Benitez è accusato come principale artefice del disastroso inizio stagionale del Napoli. De Laurentiis, tifosi e ambiente sono tutti d’accordo nell’incolpare il tecnico per i risultati che non arrivano. A prescindere dalle questioni tattiche, c’è il rischio che l’allenatore si lasci trascinare da questo clima ostile e cerchi di dimostrare qualcosa osando più del dovuto. A volte, degli errori di gestione del gruppo possono portare un calo di entusiasmo nello spogliatoio e di conseguenza un calo fisico. Una delle conseguenze potrebbe essere anche la perdita della leadership da parte dell’allenatore all’interno dello spogliatoio, situazione che qualora non venga subito ripristinata può comportare un’alternazione tra prestazioni eccellenti e scadenti (vedi l’ottima partita contro lo Spartak e poi quella successiva contro l’Udinese). Il Napoli visto contro l’Udinese è apparso rinunciatario e bloccato psicologicamente, a differenza della squadra di Stramaccioni, grintosa e affamata di risultato e di punti. Anche in questo caso le motivazioni hanno fatto la differenza.  

JUVENTUS 8

ROMA 8

UDINESE 7

LAZIO 6

MILAN 6

INTER 5

NAPOLI 4