Lazio, Wilson: "In Champions League ce la dobbiamo giocare. Rossi? Impersonava il calcio italiano"

11.12.2020 15:00 di  Federico Marchetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Federico Marchetti - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Wilson: "In Champions League ce la dobbiamo giocare. Rossi? Impersonava il calcio italiano"
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© foto di Federico Gaetano

Torna stasera in televisione Pino Wilson, come sempre con Football Crazy su GoldTv insieme a Elisa Di Iorio. Lo storico capitano della Lazio del '74 è intervenuto in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, per commentare la qualificazione dei biancocelesti agli ottavi di finale in Champions League e per ricordare anche Paolo Rossi, scomparso a poca distanza dalla morte di Maradona: "Paolo Rossi era l'identificazione del calcio italiano, soprattutto attraverso il Mondiale dell'82. Un grande personaggio dentro e fuori dal campo, ha lasciato un segno per il suo modo di fare che lo ha portato ad essere amato da tutti gli italiani. Non se ne può più, sono tre o quattro mesi che contiamo lutti nel mondo dello sport e dello spettacolo. Nessuno sapeva della malattia di Rossi tranne amici e familiari, si erano un po' perse le sue tracce quando ha lasciato improvvisamente la Rai. Ha avuto la fortuna di trovarsi in quella squadra che ha fatto grande, il Vicenza, una delle più belle favole del calcio italiano con un allenatore che gli è sempre stato vicino come Giovan Battista Fabbri".

LAZIO E CHAMPIONS - "Con il Bruges una partita che potevamo chiudere con anticipo nei 90 minuti l'abbiamo rischiata quasi allo scadere, eppure tra Lazio e Bruges c'era un divario che andava oltre la superiorità numerica. Quello è probabilmente l'unico neo che però abbiamo cancellato con una qualificazione quasi storica. Ora si spera in un sorteggio favorevole nonostante sia difficile parlare di squadre alla portata, anche se dovesse capitare una delle più forti sarebbe comunque un grande traguardo perché giochiamo contro una delle quindici migliori squadre d'Europa. Io preferisco andare avanti, se avessi la possibilità di scegliere una squadra più alla portata sulla carta me la andrei a giocare. Difficile sceglierne una tra le teste di serie comunque, arrivati a questo punto può capitarci di tutto: l'importante è andarsela a giocare. Lo stesso Reus ha definito la Lazio una squadra di livello europeo, questo dà consapevolezza. Risvolti sul campionato? Mi auguro di no, il campionato è una delle risorse che si affrontano sperando di poter rientrare di nuovo tra le prime quattro. Vero che c'è un piccolo gap nei confronti di alcune squadre, ma escluso il Milan parliamo di una partita e mezza di distanza con la seconda. Questo poi vale anche per le altre squadre, due mesi e mezzo sono tanti per la Serie A: meglio aspettare gennaio per dare giudizi in questo senso".