Lazio, Patric e la depressione: "Crisi e attacchi di panico. Ho fatto un errore..."

09.05.2024 07:10 di  Edoardo Zeno   vedi letture
Lazio, Patric e la depressione: "Crisi e attacchi di panico. Ho fatto un errore..."

Patric racconta la sua depressione. Nel 2020, anche a causa del Covid, il difensore spagnolo non ha attraversato un periodo semplice. Oggi però si sente un uomo diverso e migliore. Questo il suo racconto molto interessante ai microfoni di Lazio Style Channel: "Si parla poco di depressione e salute mentale. Ci sono tante situazioni, ma anche partite in cui non vedevo il pallone. A volte sono stato troppo buono. Il fatto di non dire che stavo male per non deludere e per fare felici gli altri e non me. Erano tutti infortunati, dovevo giocare io per forza e per me non giocare era deludere. Mi dicevo ‘come faccio a non giocare solo perché sto male’. Era troppo facile rinunciare. In quello momento non stavo bene, ma affrontare quel momento mi ha fatto diventare quello che sono. Non affrontare questa paura fare la cosa più facile, ovvero rinunciare a giocare, non mi avrebbe reso così maturo. Ricordo una partita con il Sassuolo in casa, con il Bruges in Belgio, non vedevo il pallone e non stavo bene. Non capivo perché. Stoppavo il pallone e la passavo al compagno più vicino. Alla fine ho superato tutto. La salute mentale è tutto. Sin da quando sono bambino penso che l’importante sia godersi la vita ed essere felice. Quando cresci ti rendi conto che la vita è piena di difficoltà e quando meno te lo aspetti arrivano”.

Qualcuno in squadra sapeva del tuo periodo difficile?
“Si, l’avevo accennato un po’. Per esempio mi venivano gli attacchi di panico negli aerei quando viaggiavamo. A volte qualcuno rideva, ma io volevo fare il forte, che non mi succedeva niente. Alla fine è stata una cosa molto grave e me la sono tenuta sempre per me. Questo è stato un errore perché bisogna chiedere aiuto prima. L’ultima cosa che volevo era giocare a pallone. Se non ti senti bene non puoi fare un lavoro come il nostro. Devi essere tranquillo e sereno con te stesso. Mi svegliavo la mattina senza la voglia di fare niente, avevo perso il senso di vivere. Mi chiedevo perché dovessi andare a lavorare. Sono sempre stato un po’ ipocondriaco. Il fatto di vedere in tv la gente che stava morendo per Covid e io stavo da solo, mi faceva fare mille domande e mi ha fatto andare in crisi”.

Pubblicato il 08-05