Lazio, Least Squares: "Mercato bloccato e nuovi parametri: vi spiego tutto..."

03.07.2025 07:00 di  Niccolò Di Leo   vedi letture
Lazio, Least Squares: "Mercato bloccato e nuovi parametri: vi spiego tutto..."
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Least Squares è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale per fare il punto della situazione in casa Lazio sotto l'aspetto economico-finanziario, spiegando i motivi del blocco del mercato in entrata e proiettandosi ai prossimi parametri. 

La Lazio ha il mercato bloccato perché non ha rispettato i tre parametri. Erano regole ben chiare nelle NOIF, in un contesto da valutare con riferimento al 31 marzo scorso ed era chiaro che se si fossero sforati tutti e tre gli indicatori sarebbe scattata la sanzione, anche se da questi microfoni avevo più volte evidenziato l’insensatezza dell’indicatore di liquidità. Ora, dal 30 settembre cambieranno gli indicatori e i parametri di riferimento per il mercato invernale. Ci sarà un ricalcolo. La situazione è piuttosto chiara, le squadre ora cominciano a raccogliere dati per la nuova trimestrale. Peccato perché sarebbe bastata solo un po’ di attenzione e tenere nella soglia anche solo uno dei tre parametri per evitare il blocco ai tesseramenti. Peraltro, sembra che lo scostamento dall’indicatore che ha portato a questo sia minimo, al di sotto dei 4 milioni, magari con un po’ più di attenzione alcune uscite potevano essere posticipate, oppure sarebbe bastato che la Lazio avesse uno sponsor, anche uno che garantisse solo di 3/4 milioni per evitare la sanzione".


DISEGNO AD HOC -"Non vedo un disegno ad hoc per colpire la Lazio: le regole erano quelle e andavano rispettate. Come può essere successo? Possiamo fare due ipotesi: o si è fatta confusione tra il vecchio e il nuovo limite di uno dei tre indicatori, oppure c’è stato un errore nel calcolo degli stessi. Si è creato un bel problema davvero per una somma minima. Non dovrebbe accadere, ma è successo e per un club come la Lazio, la cui strategia gestionals ha raggiunto i suoi limiti di crescita, le conseguenze sono queste". 

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LA NUOVA NORMATIVA E IL TEMA RICAVI - "Per questa sessione è andata così. Il 1 luglio entra in vigore la nuova normativa, che dice che il 30 settembre verrà preso in considerazione solo l’indicatore del costo del lavoro allargato. Questo deve rimanere entro lo 0,8 nel rapporto costo rosa su ricavi per poter operare sul mercato invernale dal primo gennaio senza alcun tipo di vincolo.  L’unico problema che resta nel lungo termine è quello di natura economica, ovvero l’equilibrio tra ricavi e costi. Sappiamo l’attenzione di Lotito a riguardo, se i ricavi da qui a gennaio non aumenteranno allora non potrà aumentare neanche il costo della rosa, anche se la società può muoversi liberamente. Il vero tema è quello quindi di riuscire ad accrescere i ricavi per avere più capacità di spesa.
Sotto questo aspetto si parla poco della ritrosia del management della Lazio a far ricorso a finanziamenti bancari a lungo termine. C’è quasi una demonizzazione del debito, ho sentito Lotito irridere su questo tema altri club. Va sottilineato però che se non ci sono adeguate fonti di finanziamento, non si riesce a investire o si investe poco, e quindi non si cresce. La Lazio è una società sana, non è a rischio di default, l’equilibrio economico viene raggiunto da 21 anni in media senza problemi. Il problema è che non si riesce ad accrescere e diversificare i ricavi, ed è preoccupante perché la Serie A invece si sta svegliando. Al momento la Lazio si trova a competere per le posizioni europee con un numero di squadre sempre maggiore e senza incassi europei è normale parlare di tagli. Ma la Lazio non fallirà mai". 

RITORNO DI PERUZZI? - "Le NOIF parlano di giocatori non di manager, non penso ci siano vincoli al tesseramento. Stadio di proprietà? L’incremento dei ricavi è difficile stimarlo oggi, ma con botteghino e sponsor potrebbe essere intorno ai 20/30 milioni di euro in più l’anno, a regime. Se si fa uno stadio, si spera di avere un impulso a livello gestionale e un ammodernamento dell’area marketing, merchandising e comunicazione. La speranza sarebbe anche quella di avere nuovi partner per avere altri ricavi oltre il botteghino". 

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LO STADIO - "Lo stadio porterebbe indebitamento a lungo termine. Per quantificare il costo bisognerà comunque capire quante risorse proprie riuscirà a mettere la Lazio, valutare i vari introiti delle aree commerciali e i naming rights, che potrebbero essere anticipati fornendo liquidità, oltre alla possibilità di sfruttare norme relative a finanziamenti agevolati. I costi per interessi però li sosterrà la società. 
A noi deve interessare che la Lazio sia solida sotto l’aspetto economico finanziario, ma anche quanto sia in grado di crescere e competere a livello sportivo senza poter contare solo sui diritti tv. Il bacino d’utenza è un falso problema, ha un impatto limitato sulla ridistribuzione dei diritti tv, peraltro ora già assegnati fino al 2029. La Lazio poi ha un bacino d’utenza ottimo". 

UN COMPRATORE PER LA LAZIO - La Lazio è più che saldamente nelle mani di Lotito con il 67%. Sul mercato c’è il restante 33%, che da solo non dà modo di impattare sul livello di gestione e della strategia del club. Un imprenditore può investire nelle quote ma senza poter incidere sul CdA. La pressione della piazza sposta poco, la società è sempre nelle mani di Lotito. La soluzione è una trattativa privata tra le parti che poi dovrebbe essere condivisa con la Consob. Opa ostile? Si tratta di rastrellare azioni sul mercato per ottenere una quota di controllo. Ma la Lazio non è scalabile”.

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Pubblicato il 2/7