Lazio, Gregucci: "Muriqi va aspettato. Sulla lotta per la Champions..."

L'ex biancoceleste oggi tecnico ha detto la sua toccando vari temi intervistato a Lazio Style Radio.
25.03.2021 13:00 di  Nicolò Savini  Twitter:    vedi letture
Lazio, Gregucci: "Muriqi va aspettato. Sulla lotta per la Champions..."
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

L'ex biancoceleste Angelo Gregucci, ha toccato vari temi a Lazio Style Radio, in primis unendosi al cordoglio per Guerini: “Innanzitutto mi unisco al cordoglio per la morte di Guerini. È inspiegabile quello che è successo, e non è naturale che un padre perda un figlio. Faccio le condiglianze alla famiglia

GIUDIZI -Immobile in Nazionale può ritrovarsi, prima di ritrovarsi nella Lazio deve rappresentare l'Italia e ha la possibilità di far bene contro l'Irlanda del Nord. Muriqi? Al netto di quello che si è visto, Muriqi non è un grandissimo giocatore, ma non bisogna essere frettolosi nei giudizi. È stato un investimento importante fatto dalla società, bisogna dargli altro tempo, nonostante le aspettative attorno a lui fossero alte. Anche su Marusic i giudizi sono stati frettolosi, ma quest'anno ha dimostrato finalmente tutto il suo valore ".

LOTTA CHAMPIONS - “Non sono sicuro che la Juve possa arrivare tra le prime quattro, oggettivamente non si può ancora valutare il lavoro di Pirlo. Quest'anno molte delle prime perdono punti con le squadre piccole, Inter e Milan non molleranno, ma poi c'è la lotta tra tutte le altre, (Lazio compresa), bellissima ed emozionante “.

CALCIO ITALIANO -Analizzando il momento del calcio italiano, ci si scandalizza per le uscite dalle coppe europee, ma il problema è vecchio. Il settore giovanile italiano è scadente, le strutture sono pessime, non ci sono risorse. Le squadre straniere investono tantissimi milioni nei settori giovanili, come ad esempio il Bayern Monaco che ha speso 80 milioni e ha maestri di calcio come Klose e Kahn. Inoltre non si ha la capacità di saper riconoscere il talento e valorizzarlo, come nei casi di Coman e Kean. In Italia non c'è la mentalità, non c'è una proposta vera e identitaria del calcio italiano ".

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