Lazio, Domizzi: "Acerbi meglio di Chiellini. Quando mi chiamò Lotito..."

29.11.2020 06:50 di  Andrea Marchettini   vedi letture
Lazio, Domizzi: "Acerbi meglio di Chiellini. Quando mi chiamò Lotito..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Domani sul cammino della Lazio arriva l'Udinese, squadra ostica e compatta. A commentare la sfida ci ha pensato, ai microfoni di Calciomercato.com, il doppio ex Maurizio Domizzi, cresciuto nelle giovanili della Lazio e diventato poi un simbolo dei bianconeri durante la sua lunga militanza dal 2008 al 2016: "Nella mia carriera gli anni più belli e combattuti all'Udinese sono stati proprio contro la Lazio, e gira che ti rigira la spuntavamo noi (ride, ndr). Queste due sicuramente sono le realtà alle quali per motivi diversi sono più legato. Nel 2011 e nel 2012 ci giocavamo la Champions e puntualmente avevamo lo scontro alla terzultima o quartultima giornata. Domani sarà una sfida interessante, ma attenzione all’Udinese. I bianconeri sono in crescita. Sul mercato si sono mossi tardi, per questo alcuni giocatori ci stanno mettendo di più ad ambientarsi. Parlo ad esempio di Pereyra e Deulofeu. Poi c’è Musso che è tornato da poco e Mandragora che sta rientrando dopo un lungo infortunio. Il valore dei friulani è maggiore rispetto alla posizione in classifica. La Lazio però sono certo che non abbasserà la guardia”.

LA CHIMATA DI LOTITO: "Se ho mai pensato di tornare alla Lazio? Sì. Parliamo dell’inizio dell’era Lotito, non ricordo se il primo o il secondo anno della sua gestione. Erano anni in cui le squadre operavano perlopiù per scambi e prestiti. La società biancoceleste mi contattò in un mercato di gennaio, ma alla fine non si trovò l’incastro di prestiti”.

SU ACERBI: "Io l’avevo già detto l’anno scorso, e si sta confermando: quello che mi impressiona di più è Acerbi. Ha raggiunto un livello altissimo. Ora è titolare anche con la Nazionale. In questo momento anche se Chiellini fosse a disposizione giocherebbe lui. E poi non manca mai. È impressionante per livello e intensità. E non dimentichiamoci che è uno dei pochi difensori che sa anche accompagnare l’azione”.