Lazio, Baroni: "Troppo Bologna, noi col fiato corto. Non sono preoccupato perché..."

16.03.2025 17:25 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Baroni: "Troppo Bologna, noi col fiato corto. Non sono preoccupato perché..."
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Intervenuto ai microfoni di Dazn, Marco Baroni ha analizzato la brutta sconfitta di questo pomeriggio al Dall'Ara contro il Bologna“La gara è da riassumere in questo modo: il primo tempo siamo stati in partita, nel secondo loro avevamo troppa più energia di noi, andavano al doppio. Siamo un po’ crollati mentalmente, la partita non riuscivamo a recuperarla. Troppo Bologna, siamo arrivati alla fine di un ciclo abbastanza pesante, abbiamo incontrato una delle squadre che sta meglio".

"L'assenza di Tavares ha scombinato i pieni? Marusic anche era in dubbio, siamo arrivati uno’ col fiato corto. Era normale, ma questo non dev’essere un alibi. Oggi sicuramente c’era troppo Bologna, una squadra che stava troppo bene. Più reattività, sia finisca che mentale. Quando incontro un’avversario così, diventa tutto più difficile. Anche negli episodio che abbiamo avuto non siamo stati fortunati. Mi dispiace del crollo mentale. Ma è comprensibile quando incontri un avversario così dopo quello che la squadra ha fatto nelle partite passate".

"Sostituzione Isaksen? Anche lui era stanco, siamo arrivati a questa partita con tanti piccoli acciacchi. Avevo diversi giocatori a rischio infortunio., Ho portato Taty in panchina ma non era disponibile. Avevo Hysaj ma avrei corso un rischio, avrei forzato. Io in queste occasioni preferisco perdere una partita che perdere giocatori".

"Preoccupato? Non sono preoccupato, conosco i miei uomini. La sosta arriva nel momento gusto. Chi rimarrà a Roma, lavorerà e recupererà un po'". 

"Colloquio i tifosi? Ero lì davanti, i tifosi ci hanno sostenuto. Io ho detto loro che la sconfitta è responsabilità mia. Non ci hanno chiesto nulla, sappiamo di dover giocare delle finali. Quando ripartiremo giocheremo una gara dopo l’altra come se fosse l’ultima".

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