IL DUELLO - Keita vs Niang, storie incrociate: dal Senegal a San Siro, passando per Spagna e Francia

20.09.2016 11:00 di  Federico Erdi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Federico Erdi - Lalaziosiamonoi.it
IL DUELLO - Keita vs Niang, storie incrociate: dal Senegal a San Siro, passando per Spagna e Francia
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© foto di Federico Gaetano

Erano gli anni ’80: il Senegal viveva una crisi economica che causò la svalutazione del franco CFA e che, unita alla disorganizzazione politica del  paese, portò molti africani a migrare verso l’Europa. È la storia, che evita ostacoli, corre veloce, fino a fermarsi di nuovo: in Francia e in Spagna. Due tappe: 19 dicembre 1994 e 8 marzo 1995. Due luoghi: Meulan-en-Yvelines a Île-de-France e Arbúcies in Catalogna. Da due famiglie migrate dal Senegal verso il Vecchio Continente, nascono M’baye Babacar Niang e Keita Baldè Diao. Se li vedi dribblare, correre o persino camminare, sembrano due separati alla nascita. Milan e Lazio hanno deciso di puntare su di loro: dosandoli prima, dandogli responsabilità poi. In due periodi abbastanza bui nella storia dei due club, a loro il compito di portare la luce. Accelerazione e velocità nelle gambe, Niang è più finalizzatore, Keita più rifinitore. Classici effetti di due scuole calcistiche differenti: la Francia, patria di un calcio elegante nei movimenti del singolo e meno in quelli della squadra; la Spagna, in particolare Barcellona, madre di quel Tiki Taka che ti fanno entrare in testa già da canterano. Stasera si incontreranno per la prima volta, mai negli anni scorsi era capitato di vederli entrambi in campo: dal Senegal a San Siro, due destini simili che si intersecano.

KEITA BALDÈ  DIAO “In qualsiasi piazza che constaterete essere in pace, c'è qualcuno che ha la conoscenza di una verità che non ha detto”. È un proverbio senegalese. A Roma la verità sul caso Keita la sanno in pochissimi, poco importa. Fino a che il numero 14 biancoceleste regalerà prestazioni  come quella di sabato con il Pescara, il passato conta poco, il futuro si vedrà. Sono 4 le presenze contro il Milan: 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Quanti gol? Zero, così come quelli fino ad ora in campionato. Se c’è un modo per dare un'ennesima risposta ad Inzaghi e società, quel modo è buttarla dentro.

M’BAYE BABACAR NIANG “Fondamentale per il Milan”. 4 parole che non lasciano spazio a repliche. Vincenzo Montella stravede per Niang: ci punta molto e lo ha dimostrato. In queste prime quattro giornate, Il francese ha saltato solo la sfida in casa con l’Udinese per squalifica, per il resto è sempre partito titolare, segnando anche un gol nella sconfitta per 4-2 con il Napoli. Questo per lui può essere l’anno della consacrazione. 3 presenze contro la Lazio, 3 vittorie: il numero 19 inzia a sfregarsi le mani, mentre dalle parti di Formello sperano di abbattere il tabù.