Grigioni e Zappalà (preparatori portieri): “Peccato per le condizioni di Strakosha. Proto si è inserito bene”

27.07.2018 11:59 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Andrea Marchettini - Lalaziosiamonoi.it
Grigioni e Zappalà (preparatori portieri): “Peccato per le condizioni di Strakosha. Proto si è inserito bene”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Al termine dell’allenamento mattutino, sono intervenuti ai microfoni di Lazio Style Radio i due preparatori dei portieri per fare il punto della situazione. Prima Grigioni, poi Zappalà hanno commentato il lavoro svolto finora con particolare riferimento ai quattro portieri della Lazio presenti nel ritiro di Auronzo. Per primo lo storico preparatore Grigioni: “Il lavoro svolto finora è andato molto bene, l’unica nota dolente è il problemino alla schiena per Strakosha ma tutto sommato abbiamo svolto un gran lavoro di qualità e quantità. Lavorare con quattro portieri non è stato un problema, anche l’anno scorso è stato così e, considerando il problema di Strakosha, direi che è stato un vantaggio”. Si è poi soffermato a commentare i singoli: “Proto si è inserito molto bene, è un ragazzo intelligente e fortunatamente conosceva già da prima l’italiano. Non era abituato a questi ritmi di lavoro e all’intensità dei nostri allenamenti ma è riuscito ad adattarsi bene e ci sarà d’aiuto durante la stagione. Strakosha è cresciuto molto in questi anni, si vedeva da subito che possedeva grandi qualità e giocare con continuità lo ha aiutato molto”. Infine un commento sui portieri che hanno disputato i mondiali: “Mi è dispiaciuto per l’errore di Muslera anche perché con lui ci sentiamo spesso. Il migliore della competizione credo sia stato Courtois anche se il più bravo al mondo attualmente è Oblak”. Accanto a Grigioni quest’anno c’è anche Zappalà come allenatore dei portieri che è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio subito dopo: “Strakosha tornerà più forte di prima, ne sono sicuro. Guerrieri? È fondamentale che i portieri giochino con continuità perché solo così riescono a crescere. L’unico problema è che andare a giocare fuori potrebbe fargli perdere alcune certezze. Per quanto mi riguarda credo che il passaggio dalla Primavera alla prima squadra non sia stato semplicissimo, perché in Primavera si fa un lavoro incentrato sui particolari, mentre tra i grandi si curano soprattutto i tempi di gioco. Ci tengo a ricordare che la tecnica italiana è la più importante al mondo per i portieri, questo è risaputo ovunque”.