Del Nero: "Lazio penalizzata dagli errori arbitrali. Keita? Mi chiedo perché giochi così poco..."

Pubblicato il 30 novembre alle ore 17.31
30.11.2015 17:31 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Del Nero: "Lazio penalizzata dagli errori arbitrali. Keita? Mi chiedo perché giochi così poco..."
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© foto di Federico De Luca

Umore nero in casa Lazio all'indomani della sconfitta contro l'Empoli. Durante la trasmissione “I Laziali Sono Qua” è intervenuto l'ex biancoceleste Simone Del Nero per analizzare la situazione in quel di Formello: "Con l'Empoli è stata una partita un po’ confusa, con troppi errori arbitrali che oggettivamente hanno penalizzato la Lazio. Questo non deve essere un alibi, ma è comunque un dato di fatto sul quale non si può sorvolare. Mi sembra che la freschezza dei giovani dell’Empoli abbia fatto la differenza. Ci sono dei periodi in cui è fisiologico avere dei cali di tensione, a volte basta una piccola scintilla per far ritrovare l’entusiasmo. All’orizzonte c’è una partita fondamentale contro la Juventus, trovare un risultato positivo contro una squadra di questo calibro potrebbe rappresentare la svolta e soprattutto portare chiarezza in questo momento di confusione”.

IL DODICESIMO UOMO - “Il supporto dei tifosi è fondamentale, ti fa sentire sicuro dei tuoi mezzi. A livello di personalità qualcuno può soffrire le contestazioni. A me personalmente pesavano molto. Ci sono giocatori col carattere simile al mio ai quali servono incoraggiamenti nei momenti difficili. Questo può valere anche per calciatori stranieri che non sono abituati alle pressioni che solitamente ci sono a Roma. Purtroppo quando non arrivano i risultati i malumori dei tifosi sono comprensibili. Per far cambiare loro idea bisogna tirar fuori i cosiddetti attributi”.

FUTURO - “In una squadra come la Lazio è necessario un mix tra giovani di valore ed elementi più esperti. Una squadra come l’Empoli ha la possibilità di puntare su una squadra di soli giovani, la Lazio deve potersi affidare anche a giocatori di spessore per superare i momenti difficili. Il giovane che conosco meglio e che mi ha impressionato di più è Keita, a volte mi chiedo perché non giochi più spesso. Deve ancora crescere, ma ha enormi margini di miglioramento. La personalità è importante per tutti, non solo per i giovani. Forse le pressioni romane possono essere deleterie per giocatori che ad esempio in questo momento stanno facendo bene con la loro Nazionale, ma qui soffrono. In questi casi si dice che il pallone comincia a scottare, ma bisogna continuare a lavorare per uscire fuori da momenti del genere”.