D'Amico promuove la Lazio: "E' Petkovic l'uomo in più... Questo Hernanes è ancora più forte!"

Sta volando la Lazio. I biancocelesti, dopo l'importante successo ai danni dell'Inter, occupano la terza piazza in compagnia del Napoli e puntano dritti ai nerazzurri, secondi ad una sola lunghezza. I ragazzi di Petkovic stanno confermando quanto di buono fatto nelle prime uscite stagionali, mantenendo un rendimento cosante e di qualità. Klose e compagni fanno divertire i propri tifosi, mostrando un gioco sempre propositivo e spumeggiante, come non si vedeva da anni dalle parti di Formello. Un calcio fatto di stostanza, sì, ma soprattutto di qualità e grandi giocate. Da Mauri a Candreva, passando per il panzer tedesco e Hernanes. Tutti calciatori capaci di infiammare le folle con il loro ritmo e i loro piedi sopraffini. Il Corriere dello Sport, in seguito al gran momento dei capitolini, è andato ad intervistare uno che di gol e grandi giocate ne sapeva qualcosa. Un fantasista che ha fatto la storia della Lazio, duettando con gente del calibro di Chinaglia e Giordano, entrando di diritto nell'olimpo di questo club: Vincenzo D'amico.
D’Amico, evviva il talento…
«Sempre evviva la fantasia, sempre evviva il talento, non si possono pensare
squadre senza questi due elementi. I giocatori fantasiosi, i pensatori, vanno
difesi, fanno la differenza. Nel calcio di oggi, così tattico, la fantasia è decisiva,
altrimenti che si fa? Ti scontri nell’uno contro uno? Fai a botte? Fai a cazzotti in
campo? Assolutamente no».
Lei faceva sognare con la palla al piede, era uno specialista del genere.
«I giocatori di talento riescono a saltare l’uomo, garantiscono la superiorità
numerica, altrimenti chi se ne occupa? Il compito spetta ai talentuosi, è normale
che sia così».
Le piacciono i signori del calcio laziali?
«La Lazio ne ha tanti, gente come Candreva, Mauri, Hernanes, sono tutti
importanti. Fa bene Petkovic a integrarli, è lui l’uomo in più di questa squadra».
E’ questo il calcio alla D’Amico?
«Di questa Lazio mi colpisce un fatto in particolare, non butta mai via la palla.
Petkovic ha varie soluzioni in fase di impostazione, sono tanti i centrocampisti
che possono costruire il gioco. Sono bravi tecnicamente e si adattano in fase di copertura. E Marchetti non
spreca mai il pallone, gioca a terra, il lancio lungo è raro. E’ un segnale di sicurezza».
D’Amico, quanto è forte il nuovo Hernanes? E dove può arrivare? Ha margini di crescita?
«Hernanes mi piace ancora di più rispetto al passato. E’ più completo, gioca con meno fronzoli, gioca con
sostanza. E quando ti punta, col destro o col sinistro, ti fa male. E’ un giocatore importante, mi diverte tanto».