Lotito: "Abbiamo riconquistato i tifosi, insieme per grandi risultati. Keita? Ci penserà Tare"

Pubblicato ieri alle 23:57
14.08.2017 07:22 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Valerio De Benedetti/Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
Lotito: "Abbiamo riconquistato i tifosi, insieme per grandi risultati. Keita? Ci penserà Tare"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Al termine della gara, sotto la Curva Nord, il presidente biancoceleste Claudio Lotito è stato intercettato euforico per la vittoria dai microfoni di Rai Sport: "Abbiamo allestito una squadra competitiva, che è un gruppo forte. L’ha dimostrato. È un gruppo unito e determinato e abbiamo riconquistato il nostro popolo e i nostri tifosi. La nostra coreografia è stata la più bella in assoluto. I tifosi hanno fatto una coreografia in linea con il valore della storia di questa squadra. Io penso che i risultati si ottengano attraverso l’unione di squadra, societa è tifosi, con questo si ottengono grandi risultati. Non ci siamo mai sottratti a fare investimenti e se loro ci supportano faremo grandi cose. Keita? È un problema di cui si occuperà il direttore sportivo".

Il presidente biancoceleste si è concesso anche ai microfoni dei cronisti in mixed zone: “Il riconoscimento del bel lavoro fatto, di una squadra determinata e unita e di una tifoseria fantastica che sostiene la squadra con passione autentica, nel rispetto delle regole. Al di là dell’aspetto della bacheca quello che conta è aver riconquistato i tifosi che hanno fatto una coreografia bellissima e come al solito sono sempre loro i vincitori rispetto alla tifoseria avversaria e soprattutto questo entusiasmo che è tornato ad essere un elemento di spinta per la squadra e la stessa società che ha maggior convinzione a fare determinati investimenti, nel creare le condizioni per un futuro che possa dare grandi soddisfazioni ai tifosi. Chiarisco una volta per tutte, non sono mai intervenuto nelle scelte tecniche, non rientra nel mio compito. Io ho la capacità e la possibilità di scegliere all’inizio del campionato l’allenatore, che fa le sue scelte sulla base dei suoi convincimenti e di quello che ritiene giusto fare. Questo lo dico non per scaricare le responsabilità perché sarebbe un’entrata a gamba tesa in un campo non di mia competenza, la mia competenza è quella di dettare delle linee di comportamento alle quali le persone devono attenersi. L’allenatore mette in campo la squadra e fa le sue scelte in base alla qualità professionale, tecnica, fisica, del momento, le motivazioni, e quindi se ha fatto delle scelte ha ritenuto che i giocatori mandati in campo fassero gli unici con le motivazioni giuste, cosa che hanno dimostrato con il risultato e l’atteggiamento della squadra in campo che fino all’ultimo non ha mollato e ha portato a casa il risultato. Con la Juventus abbiamo parlato di altri problemi di carattere politico del sistema che ha bisogno di una rivisitazione, quindi di temi attuali e delle prospettive del sistema calcio italiano anche in una logica internazionale. Non abbiamo parlato di Keita, la Lazio non l’ha messo in vendita: abbiamo avuto tante offerte di una certa importanza da varie squadre nazionali e internazionali, sono pubbliche e riconosciute da tutti. Il giocatore ha rifiutato tutta una serie di offerte recapitate, noi non abbiamo fatto nessun tipo di considerazione e nel momento in cui il giocatore voglia andare in una squadra siamo disponibili purchè le offerte siano compatibili con le altre. Devono essere soddisfatte le esigenze del calciatore ai fini dell’aspetto sportivo, la valutazione economica del contratto, le valutazioni che fa il procuratore per i suoi vantaggi e soprattutto le valutazioni che fa la società. Ci sono 3 componenti, se si trova un equilibrio delle componenti si trovano le soluzioni, altrimenti ognuno può procedere come vuole. Da parte nostra come società non c’è nessun diktat, nessuna ostilità, avete visto che ha sempre giocato. Se gioca la prossima settimana lo dovete chiedere all’allenatore, la società non entra nel merito delle scelte tecniche, l’allenatore ha fatto le sue scelte sulla base delle motivazioni che i giocatori hanno dimostrato nell’arco della settimana e del periodo in esame. Se si ha un giocatore che si allena con convinzione ma il giorno prima della partita dice non me la sento, non lo so se l’allenatore lo manda in campo o no. Io non mi permetto, non l’ho mai fatta e non lo farò mai, di entrare nel merito perché a quel punto sono morto in quanto l’allenatore potrebbe dire che me lo ha detto il presidente. Neanche il direttore sportivo si è permesso di entrare nelle scelte tecniche. Agnelli mi ha fatto i complimenti per la vittoria, non so come spiegarvi ma contrariamente a quello che può apparire c’è una dialettica politica nel sistema e questo prescinde dal valore del rapporto personale. Quindi mi ha fatto le congratulazioni per la vittoria, cosa che ho fatto anche io a lui quando la Juventus ha vinto. Oggi è venuto anche Allegri insieme a Marotta a dire che abbiamo meritato: non abbiamo vinto per fortuna, ma abbiamo vinto perché la squadra ha dimostrato sul campo e meritato sotto tutti i punti di vista, atletico e tattico, per la qualità del gioco che ha espresso. Poi questa è una partita che ha un significato, speriamo sia un buon inizio con un prosieguo con questo atteggiamento: quello che mi ha fatto piacere è vedere una squadra volitiva, determinata, unita e soprattutto molto compatta che vuole raggiungere determinati traguardi. L’altro elemento apprezzato è l’atteggiamento della tifoseria della Lazio che ha dimostrato grande qualità, passione, rispetto delle regole, sul piano della coreografia ha vinto non solo i derby in passato , ma anche in occasione della finale di Coppa Italia. Ci sono delle situazioni che devono essere riconosciute in modo obiettivo e la tifoseria biancoceleste anche dalle istituzioni in questo momento è riconosciuta come corretta, che tifa con passione rappresenta il dodicesimo uomo in campo”.