Legge stadi, Abodi: "Dubito che Lotito abbia fatto tutto da solo". On. Barbaro: "La legge non è ancora passata"

Andrea Abodi (presidente Lega Serie B) è intervenuto a Lazio Patria Nostra sulle frequenze di Radio Manà Manà per commentare la situazione relativa ai vincoli sulla legge per gli stadi.
“Questa proposta di legge ha avuto un iter troppo lungo. E’ una legge controversa con tante posizioni, anche se tutti partono dal presupposto che il Paese abbia bisogno di impianti più moderni e di proprietà. Al Senato è andata come è andata, mentre alla Camera il percorso è stato più accidentato. Dopo mesi di silenzio, la Lega è tornata a porsi il problema. Al di là del fatto che l’intraprendenza del presidente Lotito ha fatto spesso interpretare la legge in uno spirito che andasse nella direzione dei suoi interessi, la rimozione di quel paragrafo non supera legislativamente il vincolo. Il tentativo è stato quello di dare alla legge una sua efficacia. Un po’ la burocrazia, un po’ la cultura amministrativa non sempre è una cultura del fare. Ci sono processi che spesso rendono difficili anche le cose più semplici. Laddove i vincoli potessero essere superati, il rischio era quello che precludessero l’inizio anche del tentativo di accordo di programma. Non erano superabili neanche in chiave di prescrizione. Ciò che ha avuto il sopravvento in questa fase è una posizione più ideologica che di sviluppo. In Lega erano tutti d’accordo sul principio però non si è mai arrivati alla verifica finale. Questa è stata la bravura di Barbaro e Lolli: hanno tenuto fuori questo argomento dalla bagarre politica. La contrapposizione ha avuto il sopravvento. C’è la possibilità che nei prossimi 15 giorni le proposte di emendamento di chi ha votato contro possano essere recepite anche da chi ha votato a favore in modo da andare ad un testo comune. Altrimenti si prenderebbe una strada senza uscita: guardando il calendario parlamentare, con l’aria che tira…sarebbe un investimento sul nulla. In Italia di grandi occasioni ne perdiamo ogni giorno per cui non mi sorprenderei se dovessimo perdere anche questa. In una fase nella quale il calcio dovrebbe riscattarsi, sarebbe un vero peccato. Conosciamo pregi e difetti del presidente Lotito però mi permetto di dubitare che abbia fatto tutto da solo. Anche il presidente della Lega lo avrà supportato: anche lui evidentemente crede che il progetto abbia la sua efficacia”.
L’onorevole Claudio Barbaro ha aggiunto: “E’ stato adottato a maggioranza un testo in commissione e la differenza rispetto alle precedenti discussioni, consiste nel fatto che, a fine novembre, avevamo adottato un testo che, gioco forza, è stato modificato per via delle richieste pervenuteci da parte del governo che inevitabilmente necessitavano di ulteriori accorgimenti. Questi fatti erano relativi allo spostamento dei fondi in dotazione a questa legge che, su decisione del governo, venivano spostati in un’altra direzione che era quello dello sgravio fiscale delle attività dilettantistiche. Questo ha reso necessario il ritorno del comitato ristretto, dove sono state apportate ulteriori modifiche. Sulla base di ulteriori indicazioni provenienti dalla Lega Calcio – tra cui è possibile annoverare anche Lotito - , ci è stato fatto presente che una particolare definizione di alcuni aspetti urbanistici, significava di fatto andare a svuotare la legge di significati. Tutto questo di concerto con la Lega. Ci siamo confrontati con gli uffici, con le leggi vigenti: di fatto, andare ad inserire in maniera così rigida una frase all’interno dell’articolato, che è contenuta anche in maniera diversa in un precedente articolo, che già prevedeva un obbligo. Se è un obbligo di legge già esistente, è totalmente pleonastico. Nulla vieta che nell’ambito di questi due strumenti urbanistici nel caso dovessero insorgere, a livello locale, conferenza di servizi e accordi di programma possono prendere atto dell’insussistenza dei requisiti necessari. Il presidente della Lega, il dottor Beretta, mi ha fatto presente che quella formula non era soddisfacente per tutte le società di Serie A! In democrazia conta la maggioranza e io devo attenermi a questo principio. Stiamo parlando di un qualcosa che non è definitivo. Di fronte ad una fame di provvedimento, la legge sugli stadi potrebbe anche essere calendarizzata. Ma non ritengo questa legge una priorità per lo Stato. Ci sono venti giorni di tempo, ad occhio e croce, per trovare la quadratura del cerchio”.