Tchaouna: "La Lazio è un grande club. Sogno un trofeo, e se non gioco mi arrabbio..."

31.03.2025 07:22 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Tchaouna: "La Lazio è un grande club. Sogno un trofeo, e se non gioco mi arrabbio..."

"Decollo imminente" è il titolo del nuovo speciale di Canal+ dedicato a Loum Tchaouna. L'attaccante della Lazio si è raccontato tra i suoi inizi in Francia, al Rennes, e la sua nuova esperienza in biancoceleste dopo l'addio alla Salernitana. Il documentario parte da casa sua e dalle sue origini: "Mi sto liberando dei vestiti che non mi stanno più bene. Preferisco regalarli piuttosto che buttarli via. In particolare li mando in Africa, in Ciad, perché sono nato lì, la mia famiglia è lì, quindi cerco di aiutare il più possibile con quello che ho oggi. Non dimentico mai da dove vengo. Il Rennes? È stato un po' difficile, perché inevitabilmente dopo l’esordio avrei voluto giocare di più. Quindi ovviamente sono rimasto un po' deluso dal fatto che non abbia avuto un seguito".

Poi l'arrivo alla Lazio: "La Lazio è un grande club quando si parla di storia. Anche arrivarci non è un'impresa da poco. È un passo in più. E il sogno è quello di arrivare il più in alto possibile". Successivamente nel documentario inizia la visita al Centro Sportivo di Formello: "Questo è lo spogliatoio, e qui il mio posto. Lì c’è Dia, di là Guendouzi (indica i posti, ndr). Ah, e stavo dimenticando il più importante, la leggenda, Pedro. Rispetto alla Salernitana, la Lazio è un passo avanti. Le infrastrutture sono un po' più sviluppate. Quando sono arrivato qui sono rimasto stupito perché non mi aspettavo di avere così tante cose così vicine e a disposizione. Questo è il segno dei grandi club", ha detto.

E il tour continua: "Poi c’è la palestra, con i dati GPS delle partite. Ecco lì si può vedere il nostro secondo allenatore (Del Rosso, ndr) che si allena. Tutti lavorano sodo, ci trasmettono anche in campo la determinazione per vincere. Mi piacerebbe vincere un trofeo, è un mio sogno. Grazie all’aiuto del mio stilista, poi, posso sentirmi bene anche quando mi vesto (ride, ndr)". Poi ha concluso: "Stare in panchina sul momento mi fa arrabbiare e a volte sono anche molto frustrato, con me stesso e con l'allenatore. Ma poi è una sua scelta e sta a me dimostrare ancora di più. So che posso giocare la Champions League, la Coppa del Mondo, posso fare tante cose. Sono tutte cose che ho in mente e ci sto pensando, quindi devo lavorare per raggiungerle".

Pubblicato il 30/03