Tamponi Lazio, si annuncia un braccio di ferro sulle perizie: decisivi i cicli di amplificazione

Si annuncia un braccio di ferro sulle perizie dopo le conclusioni di quella depositata dalla Procura sui 95 tamponi processati dalla Futura Diagnostica.
25.11.2020 19:10 di Elena Bravetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Norberto Vitale - ansa.it
Tamponi Lazio, si annuncia un braccio di ferro sulle perizie: decisivi i cicli di amplificazione

Un lungo colloquio ad Avellino tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito, convocato come persona informata dei fatti, il procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D'Onofrio e i pm Teresa Venezia, Vincenzo Toscano e Luigi Iglio. L'audizione di Lotito, che al termine non ha rilasciato dichiarazioni, si inserisce nell'ambito dell'inchiesta della Procura avellinese sui tamponi a calciatori, familiari e staff squadra affidati dalla società bianco-celeste al centro Futura Diagnostica di Avellino, il cui ad, Massimiliano Taccone, è stato iscritto nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di falso, frode in pubbliche forniture e epidemia colposa.

"SI ANNUNCIA UN BRACCIO DI FERRO" - In attesa di conoscere i temi che hanno caratterizzato l'audizione del presidente della Lazio, si annuncia un duro braccio di ferro sulle perizie dopo le conclusioni a cui è giunta quella, depositata ieri, dal consulente d'ufficio della Procura di Avellino sui 95 tamponi processati dal centro polispecialistico avellinese Futura Diagnostica relativi a calciatori, familiari e staff della Lazio. Maria Landi, la dirigente del laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale "Moscati" di Avellino nominata dal Procuratore aggiunto, Vincenzo D'Onofrio, ha confermato la negatività al Covid-19 di Ciro Immobile e Lucas Leiva e la positività del portiere Strakosha, così come rilevate da Futura Diagnostica il 6 febbraio scorso. La stessa perizia ha però evidenziato discordanze relative alle altre positività riscontrate dal laboratorio di Avellino rispetto a quelle emerse nel ri-processamento dei tamponi presso il laboratorio dell'ospedale di Avellino: i 7 positivi accertati da Futura Diagnostica diventano 25 secondo i test di verifica da parte della consulente della Procura. Discordanze queste ultime che aprono la strada ad un contenzioso giuridico, ma anche tecnico-scientifico, sulle conclusioni a cui è pervenuta la perizia d'ufficio.

DISCORDANZE - Questa mattina, il legale di Futura Diagnostica, Innocenzo Massaro, ha depositato in Procura le osservazioni redatte dalla consulente del centro avellinese, Marilina Scalone. In sintesi, fanno riferimento al periodo di tempo trascorso dal tampone effettuato da Futura Diagnostica a quello riprocessato dal consulente d'ufficio: i protocolli prevedono un periodo temporale massimo di 3 giorni quando invece i nuovi test sono stati eseguiti a distanza di 4 giorni e sei ore. Il perito di parte eccepisce anche sulla conservazione dei tamponi, che vanno custoditi ad una temperatura di 4 gradi e in appositi contenitori: i 95 riprocessati al "Moscati" sarebbero stati invece conservati in scatole di cartone.

L'OSSERVAZIONE DECISIVA - L'osservazione però che potrebbe rivelarsi decisiva nel caso venisse accertata, riguarda i cicli di amplificazione: si tratta di una sorta di progressivo ingrandimento dell'Rna Virale che consente di intercettare il virus dal prelievo rino-faringeo. Nella perizia d'ufficio non vi sarebbero riferimenti e indicazioni precise se non quella di cicli inferiori a 40. Ma la letteratura medico-scientifica, come spiega lo studio del Dipartimento di microbiologia dell'ospedale "San Matteo" di Pavia, che la difesa ha allegato alle osservazioni, afferma che la rilevazione certa del virus Covid-19 può avvenire tra i 20 e i 30 cicli di amplificazione. Superando questa soglia si incappa nel rischio se non proprio nell'errore di rilevare virus che nulla potrebbero avere a che fare con quello del Covid 19. Sarebbero proprio i cicli di amplificazione inappropriati, secondo la difesa, a spiegare le discordanze su positività e negatività rilevate da Synlab, Campus Biomedico di Roma e dalla stessa perizia d'ufficio rispetto ai risultati dei tamponi processati il 6 novembre scorso dal centro di Avellino, prima della gara di campionato Lazio-Juventus.

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