Lotito gongola: "La Lazio può confrontarsi con tutti, l'ambiente sta supportando la squadra"

Pubblicato il 27 ottobre alle ore 22.52
28.10.2014 07:20 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Lotito gongola: "La Lazio può confrontarsi con tutti, l'ambiente sta supportando la squadra"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ingranano la marcia gli uomini di Pioli, sempre più proiettati nella corsa ai piani alti della classifica per continuare a covare ambizioni europee. Per approfondire il momento dei biancocelesti, è intervenuto alla trasmissione 'Il processo del Lunedì' in onda su Rai Sport1, il presidente della Lazio Claudio Lotito, il quale si è soffermato anche sulla querelle delle ultime ore tra Coni e Figc: "Djordjevic? Non iniziamo con le situazioni individuali, c'è un direttore d'orchestra che gestisce al meglio il materiale a disposizione. Abbiamo allestito una squadra che può confrontarsi con tutti, ma gli obiettivi dipendono da tanti fattori ed andiamo avanti partita dopo partita. Il clima ambientale mi sembra stia supportando la squadra e mi auguro possa continuare così".

A proposito di tifosi, c'è stato il bellissimo striscione dei laziali in memoria di padre e figlio giallorossi scomparsi per un incidente d'auto...

"Hanno perso la vita per essere presenti alla partita ed in questo caso non ci sono bandiere. Al di là dei colori il calcio può coinvolgere l'interesse collettivo per valorizzare l'aspetto umano. Noi oltre ad allenare il fisico dei giocatori, cerchiamo di nutrire lo spirito dei giocatori per costruire un futuro diverso attraverso il comportamento dei giocatori".

Sabato c'è Napoli-Roma, si sente di fare un appello?

"Situazioni come quelle di ieri sono importanti per far capire che in campo ci sono avversari e non nemici, lo stadio non è un'arena per sfogare i propri istinti, ma un posto dove sostenere la squadra senza prevaricare sugli altri, sulla dignità umana e sulla legalità. Le preoccupazioni ci sono perché ci sono stati dei precedenti, ma mi auguro possano essere utilizzati come elemento di riflessione di ogni singolo spettatore".

Ferrero ha attaccato Thohir e difeso Moratti, lei da che parte sta?

"Io sono dalla parte dei valori dello sport, ho sentito Ferrero che s'è scusato con Thohir e questo gli fa onore perché anche nel nostro ambiente ci sono aspetti umani nonostante qualcuno provi ad enfatizzare. A lui piace insistere nelle battute, è una persona autentica. Dispiace per Moratti, ma non mi risulta abbia abbandonato perché ha ancora il 30% delle azioni della società e non entro nel merito dei problemi che l'hanno indotto a fare questa scelta. Dopo tanti anni credo subentri anche enorme stress perché ci sono tanti picchi di adrenalina ed ogni tanto bisogna pure rallentare".

Sui tagli di 20 milioni dal Coni?

"Beretta mi diceva di 25 milioni, credo sia poco opportuno in questo contesto. Sto seguendo da vicino le vicende della federazione e mi rendo conto che è una cifra fuori da ogni atteggiamento razionale. E' il 40% della cifra e non rende possibile una sana gestione del ruolo istituzionale. L'atteggiamento giusto è di rivisitare le necessità in base alla spesa ed alcuni dati sono fuori luogo. La Figc spende 43 milioni di euro solo per costi arbitrali dando rimborsi ridicoli. Non entro nelle motivazioni, ma nei fatti pratici: parto dai costi, non dai ricavi, e le dico che non è compatibile un taglio del genere. Contenendo le spese al massimo, sotto la soglia in cui non puoi scegliere, sono già esagerati 10mln, comprimendo cose comunque essenziali".

Accordo o rottura tra Coni e Figc?

"Noi non partiamo per creare problemi, ma proviamo a condividerli. Tutti hanno i loro problemi e si cerca un punto di mediazione. Gli strappi non servono a nessuno. Se a maggio c'erano criteri a noi tutto questo ci trova sorpresi perché non c'eravamo. Non entro neanche nel merito e non voglio fare polemica, ma quando ci sono prevaricazioni uno cerca di difendersi. Se succedono cose che non hanno fondamento di razionalità, se vengono presi atteggiamenti corporativi e consociativi, chi li subisce può avere una reazione. Ecco allora che va trovato punto equilibrio. Se viene meno la sopravvivenza del sistema, si potrebbe stimolare qualcuno a chiedersi: che stiamo a fare in un sistema più grande?".

È vero che farà il salto in politica?

"Ogni cittadino, in quanto espressione della polis, fa politica quotidianamente. Parto dal presupposto che questo Paese sia caratterizzato da atteggiamenti consociativi e corporativi che danneggiano l'interesse collettivo, come abbiamo visto oggi con la vicenda del Coni. In tutte le cose occorre sempre il senso dell'equilibrio. Io sono pronto a dare il mio contributo, con spirito di servizio nell'interesse collettivo. Non è detto che debba darlo necessariamente e che venga riconosciuto idoneo per poter proseguire e contribuire al miglioramento del sistema".