FOCUS - Lazio, mens sana in corpore insano: quale futuro per lo staff medico?

Pubblicato il 25 aprile alle ore 19.45
26.04.2016 07:35 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori-Corso d'informazione sportiva de Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Lazio, mens sana in corpore insano: quale futuro per lo staff medico?
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© foto di Federico Gaetano

La notizia di una nuova operazione per Ricardo Kishna pone l’attenzione su un problema cronico nella Lazio: il settore medico. Spesso si parla dei numerosi infortuni come di uno dei fattori determinanti per l'andamento della stagione. A questi vanno aggiunti recuperi eccessivamente lenti o ricadute causate da interventi sbagliati. Quello dell'olandese è soltanto l’ultimo nome di una lista (pur)troppo lunga.

DANNI COLLATERALI - Viene da chiedersi di chi è la colpa di questa situazione? Prima di rispondere a questa domanda, va ricordato che in alcuni casi, i medici che lavorano con la Lazio non sono sotto contratto. Questo non vuol dire che non vengono pagati. Ma il loro compenso risulta a prestazione ed è al di sotto della media delle altre squadra di Serie A. Emblematico il caso di Walter Martinelli: osteopata rispettato a livello nazionale (Preside dello Still Osteopathic Institute) e che, dopo aver collaborato con la società biancoceleste, ha preferito stipulare un rapporto stabile con la Roma. Ma non finisce qui. In più di un'occasione la Lazio si è dimostrata refrattaria ad affidarsi a consulenze esterne, considerate troppo costose. Questo ha portato all'indebolimento, letteralmente parlando, della rosa.

QUANTA FRETTA, MA DOVE CORRI? - Incredibile il caso Biglia sul finire della scorsa stagione. L’argentino, accelerando il rientro in campo nel derby, è soggetto a una ricaduta che lo estromette dalla partita da dentro o fuori con il Napoli della settimana successiva. Sempre nella stessa annata Gentiletti e Djordjevic rimangono fermi ai box più tempo di quello ipotizzato dai bollettini medici (una volta si usavano). Il primo, dopo il crack di Genova nel settembre 2014, completa il cammino di Santiago nel maggio del 2015. Nel mezzo alcuni allenamenti a fine marzo, una presenza con la Primavera e la sensazione tangibile che il vero Gentiletti fosse rimasto nel 2014. Djordjevic, dopo l’infortunio di fine gennaio 2015 contro il Milan, torna in campo a maggio nella gara di Bergamo con il Presidente Lotito che il 2 febbraio ne annuncia il rientro in due mesi.

IL CASO DE VRIJ - Questa stagione è il caso emblematico. Già ad aprile 2015 il ginocchio sinistro del gigante olandese accusa problemi, mai risolti e quindi ripresentatisi dopo l’estate. A settembre, in seguito ad un infortunio in Nazionale, lo staff medico decide per una terapia conservativa con l’utilizzo di fattori di crescita, che però non offre garanzie di riuscita. I primi di novembre ad Anversa il difensore biancoceleste si sottopone a un'operazione che lo mette out per tutta la stagione. In questa circostanza gli ortopedici della Lazio non avrebbero potuto prevenire la situazione, ma la società sì. Consigliando al calciatore di operarsi a tempo debito. Da qui la volontà di molti altri giocatori di affidarsi a consulenze esterne, tanto le spese per gli spostamenti sarebbero comunque a carico loro.

ADESSO BASTA - Curiosa anche la vicenda del terzino serbo. Dopo un mese di stop, rientra in campo nel match di Europa League contro lo Sparta Praga: appena 20 minuti ed è costretto a uscire dal campo claudicante a causa di una ricaduta. Un altro mese in infermeria. Per la prossima estate si preannuncia una rivoluzione generale e, a questo punto, anche il settore medico meriterebbe un check-up completo. La Lazio non è rappresentata soltanto dalla prima linea, i giocatori, la dirigenza, Lotito. Una società di calcio deve potersi affidare a uno staff sanitario affidabile, competente e ben remunerato. Come? Investendo. Dati alla mano, la Roma ha speso 2 milioni e mezzo di euro per assicurarsi personale e macchinari che portassero risultati quantificabili. Stesso discorso per il Napoli che, negli ultimi anni, ha investito più di un milione e mezzo per il suo staff medico. Del resto – si sa - la salute viene prima di tutto.