ESCLUSIVA - Ag. Fifa Di Carlo: "Borecki è un giocatore importante. La Serie A? Per molti è una seconda scelta"

Pubblicato il 22/12 alle ore 08.32
23.12.2014 06:56 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci/ Jessica Dini/Riccardo Frontori- Corso d'informazione sportiva de Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Ag. Fifa Di Carlo: "Borecki è un giocatore importante. La Serie A?  Per molti è una seconda scelta"

La Polonia sta diventando sempre di più terra di talenti, il calcio del Paese di Giovanni Paolo II si è trasformato in una fucina che forgia giocatori di prospettiva e pronti all’uso, basti pensare a Lewandoski e Blaszczykowski. Per approfondire la tematica riguardo il calcio in Polonia la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha accolto in esclusiva l’agente FIFA Gianluca di Carlo, un vero guru per quel che riguarda la tematica. Inoltre Di Carlo è noto all’ambiente Lazio per essere l’agente del talentuoso Primavera Michal Borecki. Per la sua mediazione il figlio di Gheddafi, Saadi, è arrivato ad indossare la maglia del Perugia, evento che destò parecchia curiosità in tutto il mondo del pallone.

A proposito di giocatori polacchi sappiamo che Borecki è un suo assistito, può diventare un giocatore importante della Lazio che verrà?

"E’ un giocatore che ha dimostrato le sue qualità in Nazionale e che la Lazio ha preso subito, è stato l’unico ’97 che è stato schierato nella finale di Supercoppa Italiana, non è un caso. E’ un centrocampista moderno, all’occorrenza può essere schierato come numero 10 come in un derby l’anno scorso. E’ un ragazzo che si è ambientato benissimo, questo è merito della Lazio che nel settore giovanile inquadra molto bene con i propri ragazzi"

Michal Borecki è una mezzala, ma Inzaghi lo impiega da regista, come vice Pace. Qual è il ruolo naturale del giocatore?

"Borecki in Nazionale gioca davanti alla difesa nel ruolo di registra al fianco di Filip Jagiello. Quest’ultimo si occupa del lavoro sporco, dando il modo a Borecki di impostare il gioco e all’occorrenza di proporsi in avanti visto che ha delle buone doti offensive. Insieme li vedrei molto bene nel centrocampo laziale".

Nonostante sia un classe ‘97 si vede che ha delle qualità al pari dei ’95. Pensando al prossimo anno è possibile che vada in prestito tra i professionisti?

 "Sono scelte che farà la società, diamogli la possibilità di emergere. Quando lo portai in Italia fece subito un provino con la Roma. Ha fatto un test con i ’95 e la differenza in campo non si vedeva. La Roma voleva fare un prestito con diritto di riscatto, ma la Lazio si è inserita e lo ha acquistato a titolo definitivo".

Come valuta il mercato biancoceleste, vista l’emergenza in difesa qual è un nome da proporre per la retroguardia laziale?

"A mio avviso, conoscendo le strategie della Lazio, non sarà nessuno dei giocatori usciti sui vari giornali o siti. Ci aspettiamo tutti una sorpresa".

Ci può fare alcuni nomi di giocatori che sta seguendo e che secondo lei potranno diventare future stelle del calcio mondiale?

"C'è una punta del '97 polacco che si chiama Mateusz Gura. E’ polivalente ed ha la possibilità di giocare sia da punta che da centrocampista offensivo. Lo scorso anno nella sua categoria ha messo a segno 42 gol. È un giocatore incredibile che prende palla fa dribbling a mio avviso avrà veramente un grande futuro. Poi c'è ne sono altri due ma quelli non li posso dire (ride, ndr) perché siamo in fase di definizione per gennaio".

Lei cosa pensa della capacità della Lazio di fare mercato? La reputa una società competitiva in questo ambito, o crede che ci siano società che sono più in grado di svolgere questa funzione tipo la Juventus o la Roma stessa?

"Qui facciamo dei paragoni anche relativi ai budget e alle strategie. Le strategie dei settori giovanili sono sempre molto discordanti con quelle della prima squadra. Fortunatamente in Italia adesso c'è chi ha ricominciato ad investire nel settore giovanile, e con le nuove normative che regolamentano le rose, il tutto dovrà essere affrontato in maniera ancora più concreta. La Lazio comunque soprattutto in ambito estero mi sembra si muova molto bene, si è visto anche dopo il Torneo Wojtyla dove ha preso un ragazzo croato molto interessante. La stessa rete degli osservatori in altri tornei non solo nazionali è sempre molto presente e attenta soprattutto nel settore giovanile. Borecki era uno di questi, quando lo feci presente alla Lazio non è stato necessario un test perché lo conoscevano già".

Lei è considerato un esperto di mercato polacco. Come nasce questa attenzione nei confronti di quel calcio?

"Il mio approccio con il calcio polacco nasce da subito. Quando ho iniziato a svolgere questa professione c'era un esercito di giocatori sud americani in Italia, tuffarsi in un mercato così pieno era difficile e controproducente. Per questo ho voluto cercare una nicchia di mercato particolare e la mia attenzione si è spostata al mercato dell'est in quelle nazioni che da lì a poco avrebbero fatto parte della comunità europea. Quindi sono andato un anno prima in Polonia e ho cominciato a intrattenere rapporti con le società, da lì ho iniziato a portare giocatori. Sono stato presto considerato come l'agente che porta giocatori in Polonia e non quello che fa razzia di talenti, questo ha fatto la differenza. Faccio un esempio: in Polonia ho portato giocatori extracomunitari che in Italia non avrebbero potuto giocare per il loro status. Uno in particolare che è Junior Diaz. Lo portai al Wisla Cracovia ed ora gioca in Germania con il Mainz. Fu lui a fare l’assist del gol che abbiamo preso ai Mondiali contro la Costa Rica".

Come mai si è sempre investito poco nei giocatori polacchi? Visto il loro rapporto qualità/prezzo?

"Il problema ultimamente si è ribaltato, una volta era difficile portare i giocatori polacchi in Italia, ora è difficile farli venire in Italia perché viene considerato un campionato di seconda fascia. La Bundesliga la fa da padrone: i numeri sono molto chiari, ci sono 209 giocatori polacchi che giocano nelle prima quattro leghe tedesche. L’Italia è al secondo posto dopo la Bundesliga dove giocano maggiormente calciatori polacchi".

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