Onorato risponde a Lotito: "Per il Flaminio serve un progetto. Campidoglio non è un bar"

30.11.2022 07:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla - Lalaziosiamonoi.it
Onorato risponde a Lotito: "Per il Flaminio serve un progetto. Campidoglio non è un bar"

Continua senza tregua il tira e molla per lo Stadio Flaminio. Il presidente Lotito, come ribadito questa mattina sulle colonne del Messaggero, prima di presentare un progetto vorrebbe capire la disponibilità nel superare determinati vincoli, a cominciare da quello legato alla capienza dell'impianto. Dall'altra parte c'è il Comune di Roma, che sta aspettando una mossa convinta da parte della Lazio e del suo presidente. Come sottolineato da Alessandro Onorato, però, manca ancora un passaggio fondamentale. 

Facciamo chiarezza, l’iter è molto semplice. Se Lotito vuole lo stadio della Lazio deve presentare uno studio di fattibilità con la spiegazione di un progettista della Lazio e farci capire cosa vuole fare sia all’interno che all’esterno della struttura”, ha spiegato ai nostri microfoni l'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda. "Il Comune a quel punto convoca una conferenza dei servizi che coinvolge tutte le autorità, regionali e nazionali. Ci sarà un’analisi del progetto che verrà presentato e si verificherà se effettivamente sia realizzabile. È inutile generare discussioni intorno allo stadio senza un progetto”.

Nell’intervista però Lotito fa capire che ci sarà un incontro in Campidoglio per far decadere i vincoli.

Lo stadio lo sappiamo ha dei vincoli, ma non vuol dire che non si possa fare nulla per aggirarli.  Quando arriveranno con tutte le carte, ci fermeremo a capire qual è l'idea della Lazio e del suo progettista. Il Campidoglio non è un bar, dove ci si siede e discutendo tra amici si superano i vincoli. Si presenta un progetto e le autorità competenti che lo Stato prevede dovranno esprimersi”.

Quali sono queste autorità competenti?

"Si esprimeranno su un progetto di tale portata: il Comune di Roma attraverso il dipartimento urbanistico l, sport, mobilità, patrimonio e attività produttive. Poi ci sarà il genio civile, poi interverranno i vigili del fuoco, la ASL, poi si studierà l'impatto acustico. Verranno coinvolti i ministeri di riferimento. Non si fanno riunioni o si ragiona. Ripeto: si presenta un progetto. Quindi se Lotito vuole procedere in tal senso, la giunta Gualtieri è ben lieta di affrontare tutte le criticità del caso".

L'esempio del Franchi di Firenze può essere preso a modello?

"Non facciamo confusione. Innanzitutto quello di Firenze è uno stadio del 1930 (lo Stadio Flaminio è del 1957, ndr.). Lì c'è stato un tentativo di intervento di soggetti con un piano di ristrutturazione che determinati vincoli non hanno permesso e sempre lì c'è stato l'intervento del Ministro stesso, che ha previsto una ristrutturazione con dei fondi garantiti dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr.)". 

Il Comune di Roma potrebbe intervenire su un ipotetico progetto Flaminio? 

"No, il Comune mette i soldi per recuperare i campetti abbandonati di periferia. Se Lotito e la Lazio vogliono investire sul Flaminio, noi siamo qua, anche perché sarebbe una soluzione fisiologica per fare e per realizzare in quello stadio la casa della Lazio".

Sul Flaminio priorità della Lazio fino a quando?

"Chiudiamo l'anno in attesa della Lazio. Noi saremo ben lieti di accogliere l'impegno della Lazio sul Flaminio. Se entro l'anno arriverà il progetto lo prenderemo in esame,  se non dovesse arrivare lo interpreteremo come uno scarso interesse sulla struttura stessa. Noi non possiamo ripetere gli errori delle giunte che ci hanno preceduto: non si può lasciare una struttura del genere in quelle condizioni".

Chi si sta muovendo oltre Lotito dietro al Flaminio?

"Al Flaminio si sono interessate diverse persone, diversi imprenditori, che si sono fatti avanti per investire e recuperarlo".

Se la Lazio non dovesse investire, si sente di poter assicurare che il Flaminio avrà una sua seconda vita per altre vie?

"Sì, assolutamente sì. Pensare diversamente da ciò lo considero mero provincialismo".

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Pubblicato il 29-11-2022