Lazio, il cuore non basta: Khedira è la nota stonata di un pomeriggio quasi rassicurante

Pubblicato ieri alle 20.03
28.08.2016 06:55 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, il cuore non basta: Khedira è la nota stonata di un pomeriggio quasi rassicurante

Ubi maior, minor cessat. Forse, ma quanta amarezza. La Lazio c'è, dimostra segnali di crescita rispetto a Bergamo, ma esce dall'Olimpico a mani vuote. La Juventus è ancora un altro pianeta, ma lo spirito visto in campo e le trame di gioco espresse soprattutto nel primo tempo, rendono comunque meno oscuro l'orizzonte. Immobile, Parolo e de Vrij le certezze ormai acquisite, con un Bastos in più che mantiene fede alle tante aspettative.

COSÌ IN CAMPO - Nessuna sorpresa fronte biancoceleste, con Inzaghi che conferma la difesa a tre provata in settimana: terzetto inedito composto da Bastos (all'esordio in campionato) accanto a de Vrij e Radu. A centrocampo, Basta e Lukaku sugli esterni, con licenza di sovrapporsi ma col compito anche di dar manforte ai tre in difesa. Al centro Biglia e Parolo a servizio del trio d'attacco composto da F. Anderson,  Immobile e Lulic. Non c'è Pjanic per la Juventus, preservato ancora da Allegri che schiera Lemina al suo posto. Consueto 3-5-2 per i bianconeri, con Benatia, Barzagli e Chiellini davanti a Buffon. Dani Alves ed Alex Sandro sulle corsie laterali, supportati al centro dai muscoli di Khedira, Lemina e Asamoah. In attacco confermato Mandzukic accanto a Dybala. 

CHI BEN COMINCIA... - Buona Lazio nei primi minuti. Pressing alto, spazi stretti e veloci verticalizzazioni soffocano la manovra della Vecchia Signora, piuttosto sorniona nella prima mezz'ora. È Immobile il più vivace dei suoi, sempre generoso ad abbassarsi sulla linea dei centrocampista, favorendo le incursioni di Lulic e F. Anderson. Al minuto 23 ottima chance per la Lazio proprio con il fantasista brasiliano che pesca Immobile in area dopo un'uscita difettosa di Buffon: l'intervento in spaccata di Benatia evita quasi sulla linea il vantaggio biancoceleste, dopo una carambola nell'area piccola. Qulache minuto prima è sempre un rimpallo a favorire l'inserimento di testa di Dybala, sul quale Marchetti fa buona guardia. Novità al 28', con il primo time out della gara (cooling break) concesso da Guida per l'eccessiva temperatura dell'Olimpico. Quattro minuti più tardi è Asamoah ad impensierire Marchetti con un fortuito tiro ad effetto, che l'estremo difensore neutralizza in due tempi. L'ultimo acuto di un primo tempo ampiamente equilibrato. 

TRA CERTEZZE E BEFFE - Mantiene alta la concentrazione la Lazio anche nella ripresa, ma la Juve cambia marcia. Giusto il tempo di una bella ripartenza firmata Felipe Anderson-Lukaku, vanificata all'ultimo dal terzino belga che non riesce ad imprimere potenza alla sfera. Dopo di che, sale in cattedra la squadra di Allegri. Al 58' Mandzukic scalda i guantoni di Marchetti, poi Dybala di mancino manda di pochissimo fuori. Girandola di cambi poco dopo, con Milinkovic-Savic che rileva uno stanco Lulic e Patric per un generoso Lukaku. Per la Juve, invece, è Higuain a prendere il posto di Mandzukic. Altra fiammata di Dybala al 64' che pesca l'inserimento di Khedira da buona posizione, ma Basta ci mette una pezza concedendo solo l'angolo. La Lazio sembra attendere il momento giusto per colpire in contropiede, come al minuto 68 quando Immobile sulla fascia mette in mezzo un pallone d'oro per il tap-in di Felipe Anderson o Parolo, ma entrambi sono in ritardo all'appuntamento. Passa soltanto un minuto e la Juve colpisce proprio sul più bello: Dybala verticalizza, Biglia buca l'intervento e Khedira tutto solo in area di rigore fredda Marchetti sul secondo palo. Inzaghi prova a scuotere i suoi. Fuori Basta, dentro Djordjevic, difesa a 4 con Patric e Radu terzini. È proprio lo spagnolo a cercar gloria poco dopo, con una volet di prima intenzione deviata da Benatia. La Lazio tenta il tutto per tutto, più con cuore che con raziocinio, ma la morsa bianconera non concede sbavature. Nei minuti di recupero, Pjaca brucia Radu in contropiede, ma Marchetti non si lascia sorprendere. Anche Higuain prova più volte ad ampliare il suo score contro le Aquile, ma Bastos (il migliore dei suoi) lascia intendere che almeno in difesa la musica è cambiata. Tanto cuore e poco più. Gli uomini di Inzaghi cedono allo strapotere juventino, lanciando comunque buoni segnali per il futuro.