Lazio, '10 e lode: un decennio di vittorie che certifica la crescita

La Supercoppa Italiana vinta a Riyadh testimonia come la Lazio sia ormai una realtà consolidata. E la squadra italiana più titolata dopo la Juve...
23.12.2019 07:29 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, '10 e lode: un decennio di vittorie che certifica la crescita

Un’altra coppa al cielo, un altro trofeo a impreziosire la bacheca della Lazio. La squadra più titolata di Roma. Riyadh celebra il capolavoro biancoceleste, capolavoro con la regia sapiente di Inzaghi che in due settimane rifila altrettante lezioni di calcio a Sarri, sei gol alla Juventus e celebra il terzo titolo da tecnico. Il decimo considerando le due vite: quella da calciatore e quella da allenatore. Nessuno c'era mai riuscito in 120 anni di storia. Trofei che diventano addirittura 13 tenendo a mente anche quelli vinti in Primavera. Simone è, senza troppi giri di parole, una leggenda di questo club. Pochi altri al mondo possono vantare un curriculum simile, una militanza tanto lunga quanto prestigiosa nella stessa società. Nel 2019 ha festeggiato i vent’anni di Lazio, ha impreziosito questa ricorrenza portando a casa una Coppa Italia e una Supercoppa Italia, l’ha fatto battendo Gasperini e Sarri, tecnici bravi, pubblicizzati, ma che si sono dovuti inchinare all’intelligenza, alle idee, al pragmatismo di questo giovane allenatore che - come la sua Lazio - cresce giorno dopo giorno. I numeri dei due confronti tra Lazio e Juventus sono quasi imbarazzanti: in due gare i biancocelesti hanno effettuato 36 tiri, di cui 17 nello specchio della porta, dando la sensazione di poter far male in ogni momento a una delle squadre più forti del mondo. La Supercoppa è il premio anche al lavoro di un club che con passi cadenzati, mai avventati, mattone su mattone, sta costruendo qualcosa di veramente importante. Non si vincono titoli, non si rimane con costanza nei piani alti del campionato italiano, se non ci sono idee, programmazione e volontà di svilupparsi.

DECENNIO LAZIALE - Il decennio che si sta concludendo è senza dubbio il decennio della Lazio. Lo dicono i numeri che certificano come quella biancoceleste sia la squadra di riferimento di questa città. La più antica, la più titolata. Quella giocata a Riyadh era l’ottava finale giocata nel decennio che va concludendosi, quattro hanno portato con sé trofei. Il primo è il più leggendario, datato 26 maggio 2013, con Lulic che al 71’ decide la sfida più importante nella storia del calcio romano e regala alla Lazio la sua sesta Coppa Italia. Poi ecco l’epopea inzaghiana che ha portato con sé tre coppe in sedici mesi: trofei che certificano come la Lazio sia la squadra italiana più titolata degli ultimi anni. Juve a parte. I bianconeri dal 2010 a oggi hanno messo insieme ben 16 titoli nazionali (8 scudetti, 4 Coppe Italia e altrettante Supercoppe); poi c' è il Napoli con tre titoli nazionali conquistati in questo stesso arco di tempo e infine Milan e Inter rispettivamente con due e un titolo. Assente la Roma che non vince nulla da quasi dodici anni. Quindi ricapitolando: Juve in vetta a questa classifica con 16 trofei nazionali, Lazio seconda a quattro, poi Napoli a tre, Milan a due e Inter a uno. Segnale di una crescita costante, insindacabile. I biancocelesti tornano dall’Arabia Saudita con la consapevolezza d’essere una squadra forte, capace davvero di giocarsela con tutti, di poter fronteggiare ogni avversario guardandolo negli occhi. Sono spariti i black-out che avevano caratterizzato gli anni passati, sono stati limati i difetti di un gruppo che ora sembra aver davvero trovato la sua amalgama perfetta, la quadratura del cerchio tanto agognata. Non si fanno otto vittorie consecutive in Serie A, non si vincono due trofei in sei mesi, se non hai valori d’assoluto rilievo. La crescita è certificata, l'ascesa è costante, la forza di questo gruppo a tratti lascia basiti. La notte di Riyadh non ha fatto altro che confermare quanto sembrava ormai chiaro. La Lazio è diventata grande. È ora che tutti s'abituino all'idea. 

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