L'ULTIMA PAROLA - Non solo cuore e grinta: altra big al tappeto, questa Lazio 'non è un caso'

Pubblicato l'11/09 alle ore 20:30
12.09.2017 07:28 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
L'ULTIMA PAROLA - Non solo cuore e grinta: altra big al tappeto, questa Lazio 'non è un caso'
© foto di Federico Gaetano

"Conta er core", certo, come recitava il maxi striscione della straordinaria coreografia della notte di Supercoppa, ma non solo. La Lazio di Inzaghi sembra ormai aver recepito alla perfezione il messaggio dei propri tifosi, dimostrandosi una squadra tatticamente impeccabile ma anche di grande carattere. Eppure, il terzo successo stagionale, il secondo contro una big, non può essere sintetizzato come l'ennesima 'prova d'orgoglio'. Nel calderone c'è molto di più. La tattica, lo abbiamo detto, conta eccome, ed è risultata determinante col passare dei minuti nell'invertire l'inerzia sfavorevole della gara. Poi c'è però anche la qualità dei singoli, soprattutto nel palleggio in verticale nel favorire lo scarico sugli esterni (vedi il raddoppio di Immobile). Non c'è solo pressing e contropiede, ma anche la capacità e la lungimiranza dei centrocampisti nel dettare i tempi della manovra offensiva. Un meccanismo facilitato dalla concretezza di Leiva in copertura (che vince la sfida personale con l'altro Lucas) e sviluppato attraverso la corsa e la classe di Parolo, Milinkovic e Luis Alberto. Lo spagnolo, su tutti, a centrocampo ha davvero spostato gli equilibri, diventando ormai una certezza per Inzaghi che avrà qualche nodo di formazione in più da sciogliere, tra qualche settimana, con i tanto attesi recuperi di Nani e Felipe Anderson.

LA PAZIENZA DEL LEONE - Eppure il Milan aveva dato anche segnali positivi nel primo quarto d'ora, pur senza impensierire severamente Strakosha. Il tempo di prendere le misure e far scattare la trappola preparata da Inzaghi. Una Lazio formato diesel, ancora una volta. Per certi versi quasi lo stesso leit motiv della finale di agosto contro la Juve: partenza sprint dell'avversario e finale di tempo in crescendo, dimostrando grande capacità realizzativa, sia dal dischetto che in azione. Discorso a parte per Immobile, assoluto man of the match con la prima tripletta in biancoceleste e sempre più decisivo. E' il finalizzatore perfetto di questa squadra, prezioso in fase di pressing e nel dare qualità e profondità alla manovra. Questa volta la Lazio riesce anche a smorzare la reazione nel secondo tempo del Milan: una prova di maturità in più, anche se lo scarto di tre gol ha reso comunque tutto più semplice. Ora è però il tempo di voltare pagina.

"GIOVEDÌ C'È L'EUROPA LEAGUE" - Se c'è una persona che ha insistito su questo tasto è stato proprio Angelo Peruzzi. Il club manager biancoceleste lo ha ripetuto ieri negli spogliatoi e, a quanto pare, neanche troppo velatamente. "Ci ha già detto 5 volte che c’è l’Europa League giovedì (ride, ndr), ha svelato de Vrij nel post gara, riferendosi proprio al dirigente laziale. Smorzare l'entusiasmo non sarà semplice, ma comunque fondamentale per presentarsi alla sfida del Gelredome con la giusta concentrazione e cattiveria. Iniziare col piede giusto anche in Europa sarà fondamentale, al netto di un girone più che alla portata ma che alla lunga potrebbe nascondere insidie. Contro il Vitesse l'ennesima prova di maturità. Un mattone in più per acquisire ancor più autostima ed alzare l'asticella delle ambizioni stagionali.