FOCUS - Candreva torna decisivo: dopo il cucchiaio, la perla. Ed esultanza harakiri...

Pubblicato il 22/2 alle ore 20:25
23.02.2015 07:19 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Candreva torna decisivo: dopo il cucchiaio, la perla. Ed esultanza harakiri...

Chiamatelo pure CR87. Antonio Candreva contro il Palermo sembrava Zorro rincorso dal sergente Garcia. No, non quello della Roma. Quella è un'altra storia. E pazienza che con l'esultanza fallita e dolorosa ha incrementato i click di chissà quale pagina ironica calcistica. Dopo Udine, Candreva è ancora decisivo. Dall'ombra al sole, come solo i grandi calciatori sanno fare. 

CUCCHIAIO E PERLA - Contro l'Udinese è uno che il coltello tra i denti ce l'ha sempre. Con Pioli comandante dell'offensiva ai bianconeri, ci pensa il numero 87 ad acciuffare i tre punti. Posa la lama e prende il cucchiaio. Gli undici metri significano vittoria ed esultanza anche un po' polemica, per scrollarsi di dosso certe chiacchiere che non vanno mai giù. E poi c'è il Palermo. Che ha sì Dybala e Vazquez, extraterrestri in una squadra di umani, ma che dietro balla come donnine in balera. Soprattutto se Antonio parte da destra con il pallone attaccato al piede. Dribbling su Barreto, poi su Jajalo e tiro a togliere ragnatele vecchie due anni e mezzo. C'è Lazaar che ancora lo cerca sull'out di destra, infastidito per tutta la partita dalle sue giocate. Poi gli sbuca dall'altra parte. Imprendibile.

STESSA PORTA, ESULTANZA DIVERSA... - Settembre 2012, all'Olimpico c'è un Palermo vestito di rosa e una Lazio in forma strepitosa. Petkovic comanda i suoi come soldatini su un campo di battaglia. Doppietta di Miro Klose e tiro pazzesco di Candreva. Stessa porta, stesso angolino. Una bomba dai 30 metri da posizione centrale che Ujkani non riesce nemmeno ad intercettare. Via la maglia e corsa ad abbracciare la Nord. Stessa barriera di ferro che però è dolce e lo accoglie, facendo da cuscino tra lui e i tifosi. Due anni e mezzo dopo, sempre lì sotto, ci rimette quasi un ginocchio. Ma pazienza, capita. Perché il centrocampista è ancora una volta l'eroe della domenica laziale. Tornerà alla base con qualche cerotto, ma ha i tre punti in tasca, da condividere con i propri compagni. Il coltello, il cucchiaio e infine la forchetta per banchettare tutti insieme.