È una Super-Lazio! Murgia si regala un sogno: all'Olimpico è apoteosi biancoceleste

Pubblicato ieri alle 22:45
14.08.2017 07:12 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
È una Super-Lazio! Murgia si regala un sogno: all'Olimpico è apoteosi biancoceleste
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Tutto in una notte. La Lazio alza al cielo la quarta Supercoppa della sua storia, con una sceneggiatura epica e thriller allo stesso tempo. Immobile è il condottiero di una battaglia a tratti interminabile, Inzaghi il direttore d'orchestra di una squadra ancora una volta impeccabile dal punto di vista tattico. Murgia, l'attore protagonista che non ti aspetti, ma che ha già scritto il suo nome nella storia biancoceleste.

NESSUNA SORPRESA - Formazione praticamente annunciata alla vigilia per gli uomini di Inzaghi, dopo l'esclusione di Keita dai convocati. Solo panchina per Felipe Anderson, prima gara ufficiale per il nuovo acquisto Lucas Leiva. Mini albero di Natale per il tecnico piacentino (3-4-2-1), che opta per il duo di trequartisti Milinkovic e Luis Alberto a servizio di Immobile. Sugli esterni Basta e Lulic, al centro Leiva e Parolo. In difesa c'è Wallace al posto dello squalificato Bastos, con de Vrij e Radu davanti a Strakosha. Qualche novità in più per Allegri, che nel consueto 4-2-3-1 lascia in panchina Marchisio e Bernardeschi per dar spazio a Khedira accanto a Pjanic e a Cuadrado sulla linea dei trequartisti con Dybala e Mandzukic, dietro l'unica punta Higuain. In difesa spazio a Barzagli sulla corsia di destra, a completare il reparto con Benatia, Chiellini e Alex Sandro.

PARTENZA DIESEL - Assedio Juventus nei primi minuti, con la Lazio chiusa a fortino dietro la linea del pallone. Minuto 3, subito un brivido per i biancocelesti: Alex Sandro si invola alle spalle di Basta entra in area e serve Cuadrado, che da due passi trova la risposta miracolosa di Strakosha con il ginocchio. Poco dopo è Dybala a scaldare i guantoni del portiere albanese, bravo ancora una volta a non farsi sorprendere. Al 12' proteste biancocelesti per la trattenuta di Pjanic su Lulic partito palla al piede in contropiede. Solo punizione per il capitano laziale, graziato il bosniaco. La prima conclusione dei capitolini arriva all'11', con Luis Alberto che dai 30 metri non trova la porta.

LAZIO DI RIGORE - Cambia il volto della gara al minuto 31: ripartenza letale della Lazio con Milinkovic che lancia Immobile in profondità. L'attaccante partenopeo scarta Buffon che non può far altro che stenderlo: rigore netto e soltanto ammonizione per l'estremo difensore bianconero, nonostante le proteste dei biancocelesti. Dal replay si evince che, a norma di regolamento, Buffon non commette un "un onesto tentativo di giocare il pallone", arrivando dunque in ritardo e pertanto punibile con il cartellino rosso. Dal dischetto va lo stesso Immobile che con il piattone infila Buffon, che può soltanto intuire la traiettoria. Rigore perfetto e Lazio in vantaggio. Erano ben 748 minuti che la Lazio non andava in gol contro la Vecchia Signora. Passano soltanto 60 secondi e i biancocelesti sfiorano addirittura il raddoppio: tacco elegante di Milinkovic che libera Basta al tiro, sul quale Buffon mette i pugni. Sul prosieguo dell'azione, Leiva calcia dalla distanza, trovando ancora una volta l'opposizione dell'estremo difensore avversario. Altra grande occasione al 39' sempre in contropiede, questa volta sui piedi di Luis Alberto, la cui conclusione è murata dalla difesa juventina. Ammonizione spesa bene al 41' per Lucas Leiva, determinante nell'arginare con le cattive una ripartenza a tutto campo di Cuadrado.

SULLE ALI DI IMMOBILE - Lazio attenta e guardinga anche nella ripresa. Juve imprecisa e nervosa, soprattutto con Mandzukic che al 52' viene ammonito per proteste. Passano solo 120 secondi e la metà biancoceleste dell'Olimpico torna ad esplodere: cross dalla destra di Parolo, stacco imperioso di Ciro Immobile che beffa sul tempo Buffon. Raddoppio Lazio e tutti sotto la curva. Biancocelesti letali, perfetti in ogni reparto. Ricorre subito ai cambi Allegri: dentro De Sciglio e Douglas Costa al posto di Benatia e Cuadrado. La Lazio accarezza il sogno e al 60' sfiora addirittura il tris, sempre con Immobile che servito da Lulic non trova l'impatto con il pallone a tu per tu con Buffon. Non è ancora finita però. La Juventus alza il ritmo, schiacciando la Lazio nella propria area di rigore. Prima Dybala, poi Pjanic e Douglas Costa ci provano dalla distanza, senza impensierire troppo Strakosha. Brivido che arriva invece con Mandzukic, che servito da Douglas Costa non trova lo specchio della porta. E' proprio il croato a lasciare il posto a Bernardeschi subito dopo, per l'ultimo cambio di Allegri. Al 69' ammonito anche Lulic per un fallo in precedenza commesso su Dybala. Doppio cambio per la Lazio al 74', con Marusic e Lukaku che rilevano Basta e capitan Lulic, entrambi stremati. Al minuto 80 entra anche Murgia al posto di Leiva. E non sarà un cambio che passerà inosservato.

APOTEOSI - Tutto comincia al minuto 84'. Parolo stende Dybala lanciato a rete. Ammonizione per il laziale e punizione Juve. Dybala traccia un arcobaleno perfetto che beffa Strakosha. 1-2, la Juve adesso ci crede. All'89' Alex Sandro anticipa Marusic, Massa non ha dubbi e indica il dischetto. Dagli undici metri è sempre la Joya a battere Strakosha per la seconda volta. 2-2, ipotesi supplementari ad un passo. No, non questa sera, non con questa Lazio, cinica, vogliosa e affamata. Galoppata di Lukaku sulla sinistra, palla al centro per Murgia che in scivolata infila Buffon. Corsa sotto la Nord, lacrime, abbracci e la giusta apoteosi per un sogno che si materializza agli occhi di tutti. Giusto il tempo per un brivido finale con Higuain, perché al triplice fischio è la Lazio ad esultare. Quarta Supercoppa in bacheca. La prima di Inzaghi da allenatore della sua Lazio. Ora sì che l'Olimpico si colora delle tinte del cielo...