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Paola Piola ospite della Fondazione Sandri per ricordare Silvio: "Senza Lazio non sarebbe diventato una leggenda" - PHOTOGALLERY

di Marco Ercole
Fonte: Marco Ercole - Lalaziosiamonoi.it

ROMA – Ieri sera la scena in cui sono state consegnate le maglie numero 9 di Lazio e Novara alla famiglia Piola, è diventata l’ennesimo fotogramma della lunga e gloriosa storia biancoceleste. Questa mattina, le emozioni sono continuate con un altro tuffo nel passato, quello organizzato dalla Fondazione Gabriele Sandri che, nella Biblioteca del calcio di Piazza della Libertà, ha allestito una mostra con tanti cimeli e fotografie dell’epoca. Paola Piola, la figlia del campione, è stata accolta dalla famiglia Sandri con un grande mazzo di fiori avvolto da un fiocco biancoceleste e tra istantanee in bianco e nero, e giornali raffiguranti il miglior marcatore della storia di tutti i tempi del calcio italiano, ha potuto ripercorrere tutte le tappe dell’avventura in maglia biancoceleste di un’icona del calcio nostrano.

Tra le numerose immagini messe in mostra ha potuto trovarne anche alcune inedite, messe gentilmente a disposizione dalla collezione personale di Fabio Riddei, che la hanno aiutata a completare ancora di più la ricostruzione della vita calcistica del padre: «Come sapete a lui non piaceva molto parlare dei suoi successi e quindi proprio tramite queste iniziative sono riuscita a conoscere tutto quello che è stato mio padre, e ciò che ha significato per il calcio italiano. Ogni volta che gli chiedevamo qualcosa, lui rispondeva dicendo “lasciate perdere… meglio andare a vedere una partita di bambini”. È sempre stato così, non gli è mai piaciuto ostentare i suoi successi». Tra le tantissime foto esposte, una in particolare ha colpito la figlia, quella in cui viene raffigurato con le braccia aperte e lo sguardo rivolto al cielo, un’immagine che raffigura al meglio quello che Piola è stato durante la sua vita: «Sole e vento, queste due parole rappresentano al meglio ciò che era mio padre, e non è un caso che siano state anche dette nel giorno del suo funerale. Questa foto ne è l’essenza ed è bellissima».

Al termine del percorso poi, Paola ha appassionato tutte le persone presenti con i racconti di alcuni bellissimi aneddoti della storia di suo padre, passando dalla sua passione per la caccia fino ad arrivare ai terribili momenti della guerra quando pur di continuare a giocare, gente come Piola o Gradella si fece tesserare sotto falso nome da società semi-dilettantische. La figlia, ha poi continuato spiegando l’importanza che ha rivestito la Lazio nella creazione della leggenda: «Il suo trasferimento a Roma in un certo senso gli ha permesso di diventare quello che poi è stato. Al nord la gente è un po’ più fredda, e il calore che gli ha riservato la tifoseria della Lazio gli ha permesso di rendere ancora di più e di dare maggiore risonanza a tutto quello che è riuscito a conquistare durante la sua carriera. Se non fosse arrivato a Roma non sono così sicura che la storia avrebbe comunque preso questa piega e lui rimase molto legato alla Lazio. Solamente l’amore per mia madre lo spinse a trasferirsi nuovamente al nord».

Questi e tanti altri ricordi hanno reso ancora più emozionante una giornata già molto carica emotivamente e dopo i ringraziamenti finali, Paola Piola ha lasciato la sua speciale dedica nel libro che la famiglia Sandri conserva nella sede della Fondazione: «Agli amici carissimi che mi hanno accolto in queste giornate stupende scaldandomi il cuore con il ricordo di mio padre. Con Voi per sempre, con profondo affetto e riconoscenza, Paola Piola». Brividi allo stato puro, quelli che solo un vero tifoso biancoceleste può capire fino in fondo...

 


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