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Lazio, Patric in conferenza: "Obiettivo quarto posto. In difesa tutti giocatori forti"

di Francesco Bizzarri
Fonte: Da Auronzo di Cadore - Francesco Bizzarri

AURONZO DI CADORE - Fresco di rinnovo, Patric ha iniziato il ritiro alla grande. È diventato fondamentale per Maurizio Sarri, ora punta a giocare un'altra grande stagione con la maglia della Lazio. Lo spagnolo, direttamente dal ritiro di Auronzo, ha parlato in conferenza stampa.

Sette anni fa il primo ritiro, ora il rinnovo. Quanto sei orgoglioso?

Come detto, è un orgoglio. Vengo da una bella stagione, sto bene con il gioco di Sarri. Cercherò di fare il massimo in allenamento e in partita per portare la maglia della Lazio più in alto.

L'importanza di Sarri?

Fondamentale per me. Lo scorso anno ha dato tanto per me. Mi sento bene con la società, ma devi avere stimoli, la voglia di allenarti con la cattiveria giusta. Sarri è stato molto importante, venivo da un anno in cui non stavo bene tra Covid e problemi professionali. Sono contento di fare lo sport più bello del mondo: il calcio.

Quanto vi piace questa nuova Lazio?

I nuovi arrivi hanno voglia di lavorare, sono bravissimi. Vogliono dare il meglio e questo è un piacere vedere i nuovi e i vecchi che vogliono portare con orgoglio la maglia della Lazio. Come Milinkovic, Ciro, Luis...

Cosa ha fatto la differenza nel crescere alla Lazio?

Io cerco sempre di dare il massimo e crescere come giocatore e uomo. Imparare dai più grandi è un piacere, ed è bello aiutare la squadra giocando di più. Se gioco o no, sono felice di aiutare la squadra.

Senti che è cresciuta la fiducia in te da parte dei tifosi? Un giudizio sui nuovi difensori?

Il calcio è così, ci vedono tante persone e normale che arrivano le critiche. Io ogni giorno faccio il meglio, è bello vivere un momento felice. Siamo in Europa, speriamo che il prossimo anno sia migliore. Romagnoli ha la pubalgia, ma ha tanta voglia. Sapete quanto rappresenta per lui la Lazio, ne abbiamo parlato anche in vacanza quando ci siamo incontrati. Casale è bravo, Gila l'ho visto giocare, è giovane. Deve abituarsi al campionato italiano, ma è forte.

Cosa ha fatto Sarri per te?

La prima cosa: il tipo di gioco che vuole il mister ero abituato alle categorie inferiori al Barcellona. Spostare la palla, aggredire l'avversario. Certi movimenti li avevo fatti anche da piccolo. Lui mi capisce dal punto di vista mentale.

Come migliorare la difesa?

Da quando abbiamo iniziato a Natale sono stati presi tanti gol. Siamo un blocco, la difesa funziona se lavora l'attacco e centrocampo. Se saltano due linee ci attaccano in tanti e difendono in poche. Siamo in inferiorità, ma la squadra piano piano si sta impegnando. Tutti corrono tanto, speriamo sia un anno ancora migliore.

Uno stimolo avere tanti spagnoli in rosa?

Parliamo italiano, siamo qui in Italia. Anche per i nuovi, così tutti imparano velocemente. Con Gila meglio parlare in italiano. Pedro? Non ho parole, quando ero piccolo lo vedevo tutte le domeniche. L'ho visto crescere, stava al Barcellona B con Guardiola. I gol, la crescita: 35 anni ha umiltà, sembra un bambino.

Come ti senti fisicamente?

Ho un problema al ginocchio, una iperestensione. Adesso devo cercare di non prendere antidolorifici e riuscire a stare meglio. Nulla di grave, ma quando faccio un passaggio mi fa male. Ho saltato un giorno, meglio così. Non sono un leader, ci sono 5 giocatori forti dietro. Mi devo guadagnare il mio posto, siamo tutti uguali.

Obiettivi stagionali?

Senza dubbio la nostra lotta è arrivare tra le prima quattro. Ci sono buone squadre, ma puntiamo in alto. Anche per la società è fissato l'obiettivo, siamo pronti mentalmente. Questo è l'obiettivo principale.

Scritto il 15/07


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