ESCLUSIVA Radio Sei - Dezotti: "Voglio bene alla Lazio, soprattutto ai suoi tifosi.... Il derby è una partita diversa dalle altre"
Fonte: Valerio Spadoni - lalaziosiamonoi.it
Classico accento sudamericano, allo stesso tempo particolare e simpatico da ascoltare, simile a quello degli argentini che tuttoggi militano in Serie A: da J.Zanetti a Pastore, dal nostro Zàrate al "Pincipe" Milito, solo per citarne alcuni. Ha vestito la maglia della Lazio soltanto per una stagione (1988-’89) prima di passare alla Cremonese. Nonostante ciò Gustavo Abel Dezotti, ad oggi direttore sportivo del Newell's Old Boys, è entrato nel cuore dei tifosi laziali, forse per la tradizione che lega la Lazio all’Argentina o semplicemente perché è stato un bravo giocatore. Intervenuto ai microfoni di Radio Sei, all’interno della trasmissione “9 gennaio 1900”, l’ex attaccante della nazionale albiceleste, rimembra il tempo passato a Roma e soprattutto cosa vuol dire giocare il derby della Capitale: “Il derby in generale è una partita diversa da tutte le altre, è la più importante della stagione. Mi ricordo soprattutto la stracittadina del 1989 e il gol di Di Canio. Ricordo anche gli altri compagni: Beruatto, Martina, Piscedda e tanti altri”.
Ricordando la città di Roma e in particolare la Lazio: “Sono stato un anno a Roma, poi cinque anni a Cremona. Di Roma ho dei ricordi bellissimi, la Lazio è stata la squadra che mi ha portato in Europa. Per me e la mia carriera è stato molto importante”.
Lavora in Argentina ma segue sempre un campionato che conosce molto bene, quello italiano: “Certo, lo seguo sempre in televisione. E’ un calcio che a me piace molto. Anche se adesso si parla tanto del calcio spagnolo e inglese, credo che quello italiano sia sempre il più importante”.
In Italia ci sono molti giocatori provenienti dal Sudamerica. Uno di questi è Mauro Zàrate che sta avendo non poche difficoltà dopo il suo primo anno in biancoceleste, tanto che sembra sempre più improbabile una sua convocazione in Nazionale: “Noi sudamericani dobbiamo adattarci ad un calcio e un modo di vivere differente dal nostro. Dobbiamo adattarci al tipo di squadra nella quale andiamo a giocare e soprattutto quando ti trovi in Europa devi affrontare giocatori di livello mondiale. Zàrate è un bravo giocatore, però in nazionale ci sono giocatori del calibro di Messi, Tevez, Milito e Higuain”.
Uno dei nomi accostati alla Lazio nello scorso mercato estivo, è stato quello di Joaquin Boghossian, attaccante classe ’87: “E’ un giocatore che è venuto un anno in prestito da noi, il suo procuratore è Pablo Casal. Squadre italiane e spagnole si erano interessate a lui. Secondo me è un giocatore bravissimo che però ha bisogno di tempo per adattarsi ad un nuovo tipo di calcio. Il suo procuratore aveva parlato con la Lazio ma io non so nulla a riguardo perché Boghossian non era un giocatore nostro ”.
Un altro ragazzo del Newell's accostato nel recente passato ai colori biancocelesti è Lionel Vangioni: “Vangioni è molto bravo, è un mancino dotato di buona tecnica. La Lazio si è interessata al giocatore ma non ha mai parlato direttamente con noi”.
Sulla panchina del Newell’s c’è una vecchia conoscenza della Lazio, Nestor Sensini: “Nestor sta andando bene, allena la nostra squqadra da due anni ed ha un contratto fino al 2013.Lavora bene e fa crescere i giovani. Con Roberto siamo amici da quando abbiamo vinto lo scudetto nel Newell’s, prima di venire entrambi in Italia. Parliamo spesso del vostro paese, magari per tornarci un giorno”.
E tornare magari alla Lazio: “Lui come allenatore, io per passeggiare (ride, ndr)”.
Soltanto una stagione vissuta in maglia biancoceleste ma l’affetto che Dezotti ha nei confronti della società romana è grande: “Voglio bene alla Lazio. I tifosi si sono sempre comportati bene con me anche quando sono andato a Cremona”