SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: alla scoperta dell'anca a scatto
Fonte: lalaziosiamonoi.it/Stefano Lovati/MarcoValerio Bava
Nuovo appuntamento con la rubrica de Lalalaziosiamonoi.it “Sport&Ortopedia”. Condotti dalla sapiente guida del Prof. Stefano Lovati, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia, scopriamo una patologia che colpisce soprattutto le donne e in particolare coloro che svolgono sport come la danza o l’atletica leggera: l’anca a scatto. Una problematica risolvibile anche con trattamenti conservativi o, nei casi più resistenti a questi trattamenti, anche con la soluzione chirurgica.
L'anca a scatto, è una condizione morbosa che colpisce maggiormente le donne, e che si manifesta durante il movimento dell'anca con scatti rumorosi, talvolta percepiti solo dal paziente. E’ caratterizzata da una sensazione di scatto o schiocco che il paziente avverte quando i tendini vicino all’articolazione dell’anca scorrono al di sopra di sporgenze ossee. A seconda della sede dove lo scatto si verifica si distinguono 2 tipi di anca a scatto: esterna ed interna. L’ anca a scatto esterna, più comune, è dovuta al patologico movimento di scorrimento della fascia lata al di sopra del grande trocantere. Lo scatto viene percepito in corrispondenza della regione laterale dell’articolazione. Lo scivolamento con scatto di questa fascia, avviene durante la deambulazione o la rotazione dell’anca. L’anca a scatto interna può essere extrarticolare quando causata dallo scatto del tendine dell’ileopsoas della regione anteriore dell’anca. La fascia lata è separata dall’osso dalla borsa trocanterica, una struttura “ammortizzante” utile nel diminuire l’attrito tra le due superfici. Quando oltre allo scatto è presente l’infiammazione della borsa (borsite trocanterica), i pazienti accusano dolore alla deambulazione, particolarmente al mattino durante i primi passi, dolore notturno, e difficoltà a rimanere sdraiati sul lato affetto. Alcune volte, ma molto più raramente, il rumore può essere causato da un corpo estraneo interposto tra la testa femorale e l’acetabolo o da una lesione del ciglio acetabolare, in questo caso si parla di cause intra-articolari. Atletica leggera, pesistica, e ballo, sono gli sport in cui si manifesta maggiormente questa fastidiosa patologia.
Sintomatologia
La sintomatologia è caratterizzata dagli scatti che avvengono durante la marcia o nelle rotazioni dell’anca, magari facendo attività fisica o anche mentre ci si trova sdraiati a letto. Il dolore, sebbene non costante, è abbastanza frequente. Nelle rare forme intra-articolari il dolore ricalca quello delle comuni malattie articolari dell'anca (coxalgia), interessando l'inguine e il gluteo e talora irradiandosi in basso verso il ginocchio. Nelle più comuni forme extra-articolari possiamo osservare invece i sintomi delle classiche borsiti : la borsite trocanterica (scatto esterno) produce un dolore "al fianco" sulla sporgenza ossea del grande trocantere, la borsite dell'ileopsoas (scatto interno) produce al contrario un dolore inguinale puro, esacerbato dal movimento del "calcio di piatto" del pallone e dalla palpazione profonda in quella zona.
Diagnosi
La diagnosi è prevalentemente clinica, si basa sull’anamnesi e sull’esame obiettivo del paziente. Talvolta può essere necessario eseguire un esame radiografico dell’anca per escludere altre patologie, come l’artrosi coxofemorale, la osteonecrosi della testa femorale, e la presenza di calcificazioni periarticolari. Nel sospetto di corpi mobili intrarticolari o di una lesione cartilaginea, può essere indicato ricorrere ad una TAC o ad una RMN. La radiografia del bacino deve essere eseguita in piedi, in quanto spesso, a all’anca a scatto esterna, si associa una dismetria degli arti inferiori. Allo stesso modo, nella diagnosi , deve essere studiata anche la colonna dorso lombare per mettere in evidenza una eventuale scoliosi. L’ecografia a volte dimostra un ispessimento della fascia lata e, se eseguita in dinamica, visualizza chiaramente la dinamica dello scatto.
Trattamento
L’approccio terapeutico varia a secondo della causa, della durata, e della intensità dei sintomi, ed è amento è indicato nei casi in cui il disturbo è fonte di disagio e impedimenti. Negli sportivi, può essere utile correggere i gesti atletici giudicati non corretti. L’esecuzione di stretching , la rieducazione posturale, il massaggio traverso profondo, gli esercizi di potenziamento del gluteo medio, la ginnastica posturale, sono spesso sufficienti a risolvere il problema. Talvolta si ricorre a trattamenti strumentali quali laser ad alta potenza, ipertermia, e onde d’urto. La terapia conservativa si deve prolungare fino alla completa risoluzione in quanto il rischio di recidiva è molto alto. In caso di fallimento della terapia conservativa, si può proporre un ciclo di infiltrazioni con steroidi. Queste possono migliorare la sintomatologia dolorosa , ma molto raramente consentono la scomparsa definitiva dello scatto. Nelle forme resistenti al trattamento conservativo, la soluzione è chirurgica. Attualmente è possibile trattare con successo tale patologia per via endoscopica . Nel caso dell’anca a scatto esterna si esegue una sezione della fascia lata, nel caso dell’anca a scatto interna un release del tendine dell’ileopsoas.
Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica il Professor Stefano Lovati, vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.
Dottor Stefano Lovati
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia