SPORT & ORTOPEDIA - Prof. Lovati e Lalaziosiamonoi.it, 12° appuntamento: la cisti di Baker
Fonte: Lalaziosiamonoi.it/Luca Capriotti/Stefano Lovati
Insorge negli sport fortemente usuranti per il ginocchio, maratoneti e runner sono avvisati, sono loro i soggetti a maggiore rischio, Nell dodicesimo appuntamento della rubrica Sport&Ortopedia, curata dal Prof. Stefano Lovati, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia, andremo ad analizzare la cisti di Baker, cause e possibili trattamenti, spesso associata a una patologia del ginocchio. i ricordiamo che, per voi utenti de Lalaziosiamonoi.it, è possibile formulare i vostri quesiti ed ottenere opportune risposte. Inoltre, con l’ausilio di un link di riferimento, potrete approfondire le tematiche affrontate, anche in maniera del tutto personalizzata.
Chiamata anche cisti poplitea, è una tumefazione spesso indolente e asintomatica, che insorge nella regione posteriore del ginocchio in assenza di veri e propri traumi. Le cisti di Baker possono presentarsi in qualsiasi fascia d'età e, a seconda delle dimensioni e dell'area colpita, possono generare problematiche diverse , per cui in certi casi risulta necessaria l'asportazione tramite intervento chirurgico. Negli adulti, le cisti sono in genere la conseguenza di anomalie articolari, nei bambini, costituiscono un disturbo primario.
Maschi e femmine sono ugualmente colpiti. Quando sono presenti le condizioni anatomiche, il liquido sinoviale presente all’interno del ginocchio, viene spinto nella regione posteriore causando una distensione di un “contenitore” (borsa del gastrocnemio). Questo riempimento di liquido determina la formazione cistica. Si tratta di un meccanismo a valvola, per cui il liquido può passare dal cavo articolare alla borsa e non il contrario.
Cause e fattori predisponenti
E’ quasi sempre associata a una patologia del ginocchio che comporta un aumento del liquido sinoviale come l’artrosi, e le lesioni su base degenerativa del menisco interno. Anche malattie sistemiche come le connettiviti e l’artrite reumatoide, sono predisponenti alla formazione della cisti. Negli atleti si è visto come sport particolarmente impegnativi e usuranti per il ginocchio possano facilitare l’insorgenza della patologia soprattutto nei runner e nei maratoneti.
Sintomatologia
Spesso quando la formazione cistica raggiunge dimensioni ragguardevoli, è possibile palpare una tumefazione nella fossa poplitea soprattutto con il paziente in piedi. Raramente provoca dolori, semmai una sensazione di impedimento articolare nella flessione del ginocchio. Nelle cisti di grandi dimensioni, la tumefazione può comprimere il fasci vascolari e nervosi posteriori provocando dolore, alterazione della sensibilità , formicolii, e problematiche di irrorazione sanguigna. Il sintomo “dolore posteriore”, va valutato attentamente, perché spesso è la patologia intrarticolare (soprattutto lesioni meniscali), il responsabile dei sintomi e causa primaria della formazione della tumefazione. In questi casi la sola asportazione della cisti, non risolverà il problema algico.
Diagnosi
Come già detto la cisti di Baker spesso si associa ad una patologia intrarticolare, per cui oltre all’esame clinico e obiettivo dello specialista, si prescrive un esame ecografico e una risonanza magnetica. Soprattutto quest’ultima è in grado di valutare non solo eventuali altre lesioni, ma ci fornisce informazioni circa la grandezza, la posizione , e i rapporti della tumefazione stessa. La diagnosi differenziale, molto importante, va posta principalmente con i lipomi del cavo popliteo, e con le formazioni tumorali dei tessuti molli.
Terapia
Il trattamento conservativo è il fondamento della terapia. Vengono trattate quelle cisti che sono sintomatiche, che arrecano un reale disagio. Come precedentemente detto, si cerca di trattare la reale causa che ha generato la formazione cistica, come forme artrosiche e degenerazioni meniscali responsabili il più delle volte della sintomatologia dolorosa. Nelle tumefazioni importanti è possibile provare a ridurle attraverso una aspirazione, per poi iniettare al suo interno del cortisonico. Il trattamento chirurgico si attua quando sono falliti i tentativi conservativi e quando la tumefazione crea un vero e importante disagio. Oltre all’accesso artroscopico volto a risolvere il frequente danno meniscale, l’asportazione della cisti avviene a cielo aperto, con un accesso chirurgico nella regione posteriore del ginocchio.
Complicazioni
Le continue recidive quantificate intorno al 40% dei casi (anche dopo aver effettuato l’asportazione chirurgica), e una possibile rottura della cisti con liberazione improvvisa del liquido sinoviale che simula l’insorgenza di una tromboflebite acuta.
Possono insorgere nei bambini ?
Assolutamente si, pare sia dovuta ad un deficit della capsula posteriore del ginocchio, raramente correlata a lesioni intrarticolari. Più frequente nei maschi, si presenta come una massa indolente nella parte posteriore e interna dell’articolazione. Nei bambini si evita l’asportazione chirurgica in quanto nella maggioranza dei casi si risolve in maniera spontanea (80%), e senza alcun trattamento.
Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica, il Professor Stefano Lovati vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o a visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia