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SPECIALE AURONZO - Si lavora sul ritmo gara, provati due moduli: Klose cresce, Zarate fa l'esterno e la rosa si divide... PHOTOGALLERY

di Alessio Aliberti
Fonte: Alessio Aliberti - Lalaziosiamonoi.it
Alessio Aliberti - Lalaziosiamonoi.it

AURONZO di CADORE – Nella prima domenica biancoceleste ad Auronzo di Cadore non ci sarà stata la tanto attesa amichevole, ma qualche indicazione sulle idee tattiche di Reja è trapelata dall’allenamento pomeridiano, dove nell’ultimo quarto d’ora si è organizzata una partitella in famiglia a tre quarti campo undici contro undici. Per la gioia dei circa 250 tifosi assiepati sulle gradinate del campo la Lazio targata 2011-12 si è messa in mostra per la prima volta. Quattro giorni di lavoro e sudore sono stati interrotti dalla voglia del mister friulano di testare i nuovi acquisti (tutti in campo) e di togliersi qualche curiosità tecnica.

Gli schemi e i sette esclusi - Due i moduli scelti da Reja, il vecchio ed il nuovo a confronto, il 4-2-3-1 contro il 4-3-1-2. La squadra con i fratini rossi, capitanata da Marchetti in porta era organizzata con Scaloni, Diakitè, Stendardo e Lulic in difesa; Cana e Matuzalem in mezzo al campo; Floccari davanti al terzetto composto da Zarate (a destra) Bresciano e Sculli (a sinistra). Dall’altra parte la formazione con il rombo a centrocampo era composta da Berardi in porta (Bizzarri è ancora out per il problema alla mano destra, oggi solo palestra) Konko, Biava, Dias e Radu dietro; Brocchi, Ledesma e Mauri davanti la difesa, Hernanes alle spalle di Klose e Rocchi. Ben sette gli esclusi, che delineano le prime scelte del tecnico e tra questi figuravano Cavanda, Del Nero, Garrido, Zauri, Ceccarelli, Foggia e Makinwa. Sotto le tre cime di Lavaredo si parla anche di un possibile smembramento della rosa, nei prossimi giorni proprio quelli che oggi non hanno preso parte alla sfida in famiglia potrebbero continuare a restare ai margini durante la sessione tecnico-tattica per permettere allenamenti più mirati ed efficaci. Il numero elevato di giocatori costringe il tecnico a seguire una linea, ed i problemi aumenteranno con gli arrivi imminenti di Kozak, Stankevicius e Cissè; senza contare Gonzalez che si aggregherà a Fiuggi.

Reja si concentra su Klose e Zarate torna largo a destra - I primi suggerimenti di Reja nel pomeriggio sono stati tutti per Klose, che il mister biancoceleste vuole far giocare da sponda, soprattutto quando è in coppia con giocatori che attaccano lo spazio, come poteva essere oggi Rocchi, ma come potrebbe essere in futuro Cissè. Il tedesco è tra i più forti a girare la palla di testa ed in partita si deve assolutamente sfruttare questa caratteristica. Oggi per esempio ha servito un assist al bacio per il sinistro di Mauri che avrebbe infilato Marchetti se il tedesco non fosse partito in fuorigioco. Anche Hernanes in quella posizione deve essere più al centro del gioco e prendere per mano la squadra, senza alienarsi dalla manovra. Tutti accorgimenti che avrebbero forse permesso un risultato diverso in quanto il vecchio vince ancora sul nuovo, perché gli undici con il 4-2-3-1 si sono aggiudicati la partitella per uno a zero con gol di Floccari di testa. L’attaccante calabrese coglie ancora nel segno grazie ad un assist al bacio di Zarate, che dopo una doppia finta di corpo su Radu, mette dentro una palla che doveva essere solo accompagnata in rete. L’argentino nella prima prova sulle dolomiti torna largo a destra, in quella posizione dove ha giocato la maggior parte delle partite lo scorso anno. Con due esterni larghi, come erano posizionati oggi Zarate e Sculli, il rombo va in difficoltà in particolar modo in mezzo al campo: “Dai, dai che con un centrocampista in più la palla gira meglio e più velocemente” continuava a gridare Reja dal rettangolo verde e questo assicura due cose: la prima, che per adesso si privilegia il modulo con due punte ed un trequartista e la seconda che la Lazio dello scorso anno non è stata ancora accantonata.


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