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LLSV Ritiro, Ep. 2 - Gianluca e Flavio si tuffano nel lago gelido: "Per la Lazio!"

di Annalisa Cesaretti
Fonte: Dal nostro inviato ad Auronzo di Cadore: Francesco Mattogno

"Non è stata poi una grande idea". Lo pensa almeno il 90% dei tifosi della Lazio che - in un lampo di coraggio - immerge l'alluce nel lago di Santa Caterina di Auronzo di Cadore. Attenzione: non il piede per intero. Solo l'alluce. Tanto basta per maledire l'istante in cui alla strampalata idea è seguita l'audace azione. Il fatto è che quell'acqua così limpida - che dal turchese vira al ceruleo - è davvero invitante. Ma basta ripensare all'espressione che ha assunto in mattinata Correa per capire che l'idea migliore - probabilmente - è limitarsi a guardarla. Magari da vicino, ma comunque senza bagnarsi. Il Tucu, immerso nell'acqua fino alla vita, aveva disegnata sul volto la preoccupazione di chi credeva di essere vicino all'ipotermia. Eppure Gianluca e Flavio non si sono lasciati impressionare. Anzi, con il loro gesto hanno voluto dimostrare anche all'argentino e ai suoi compagni quanto sia profondo l'amore che li lega alla Lazio. Ecco perché si sono tuffati - e immersi completamente - nel lago di Santa Caterina.

IL TUFFO - Ma c'è una ragione di più. Prima che per la Lazio, Gianluca e Flavio lo hanno fatto per la lazialità. "E qual è la differenza?", vi starete chiedendo. La parola passa ai due cugini di Roma che, nel video che testimonia la loro "impresa", si definiscono ironicamente "i mitomani della sezione nuoto Lazio". Entrambi, con espressione piuttosto seria, sono pronti a rispondervi: "Per noi la Lazio è la migliore rappresentazione di Roma, della nostra città. Ecco perché tifiamo l'ideale di romanitas prima della squadra calcistica". E nel caso - quasi certo - in cui aveste bisogno di ulteriori spiegazioni, vi direbbero: "L'idea del tuffo nasce in onore delle origini della Lazio, una società nata sulle sponde del biondo Tevere". 

LAZIALITA' E GOLIARDIA - A entrambi è servito coraggio - tanto - e soprattutto una buona dose - spropositata - di goliardia. Perché - è inutile girarci intorno - col loro gesto hanno imitato e superato i beniamini biancocelesti. Gianluca e Flavio non hanno peli sulla lingua. Ma quando si sono tuffati - probabilmente - avrebbero preferito averne di più sul corpo, a mo' di muta. In ogni caso, ribadiscono: "Vediamo sempre i giocatori immergere solo le gambe nel lago". Loro, invece, volevano fare di più. Immergendosi dalla testa ai piedi hanno dato sfogo alla loro "passione romana". Una passione che neanche l'acqua gelida del Santa Caterina ha saputo raffreddare. 

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LLSV Ritiro - Il tuffo di Gianluca e Flavio
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