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Primavera, oggi l'esordio. Sanderra: "Voglio prepararli per la prima squadra. Qui anche per Sarri"

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it

È tutto pronto per l’inizio del nuovo campionato di Primavera 2. La Lega di Serie B ha recentemente ufficializzato le date di partenza e di conclusione della stagione: domani 10 settembre la 1a giornata d’andata, mentre sabato 13 maggio 2023 è il giorno designato per la chiusura. I playoff per la promozione al Campionato Primavera 1 si giocheranno sabato 20 maggio (quarti di finale), il 27 maggio (semifinali) e sabato 3 giugno (finale).

È proprio dai playoff che la Primavera biancoceleste deve ripartire. Sì, perchè la passata stagione, giocata a buoni livelli dai ragazzi di Calori spesso in vetta o comunque nei pressi del primo posto, si è conclusa malissimo proprio nelle fasi finali col ko contro il Brescia. Per la Lazio è il secondo anno consecutivo in Primavera 2, il terzo negli ultimi 5 anni, un risultato davvero agghiacciante per il blasone della società.

RINASCITA - Una svolta decisiva è stata necessaria e le prime mosse sono arrivate direttamente dai vertici societari: Enrico Lotito è il nuovo direttore generale, insieme al nuovo direttore sportivo di esperienza Angelo Fabiani che prende quindi il posto di Igli Tare. Non solo ai piani alti, il cambiamento radicale è anche arrivato in panchina, per la quale le voci parlavano di Tommaso Rocchi: Alessandro Calori ha invece lasciato il testimone a Stefano Sanderra. Cambia la panchina, cambia parzialmente anche la squadra, con tanti giocatori importanti dello scorso anno come Mancino, Ferro, Bertini e Furlanetto non più tra le file dell’Under 19. Sarà compito dei nuovi portare freschezza e determinazione e sarà compito dei “vecchi” aiutarli con l’esperienza di chi ha già indossato la maglia di una formazione così importante. 

DEBUTTO - Domani alle 15.00 la sfida d’esordio in casa dell’Ascoli, prima occasione per Sanderra e per le giovani aquile di dimostrare che la Lazio merita di volare in Primavera 1. Alla vigilia del match il nuovo tecnico ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio:

“Sono contento di essere giunto alla Lazio, è un traguardo importante per me. La chiamata di Lotito e Fabiani mi ha reso orgoglioso, è stato il coronamento di un lungo percorso tra il Sud Italia e Malta.

Il nostro è un gruppo composto da calciatori presenti già lo scorso anno e volti nuovi. Siamo in costruzione, c’è bisogno di tempo. È giunta l’ora dei tre punti in palio, i ragazzi sono pronti anche se ancora non abbiamo tutti a disposizione. Ho trovato dei ragazzi molto ordinati e disciplinati, forse devono un po’ crescere caratterialmente perché il calcio non è solo tecnica e tattica. Sicuramente hanno tutte le potenzialità per dimostrare al meglio le loro caratteristiche. Io lavoro molto sull’aspetto caratteriale, le mie squadre non mollano mai.

Credo che tra un mese si potrà vedere una Lazio competitiva al massimo per tornare in Primavera1 anche se l’obiettivo principale è preparare qualcuno per la prima squadra. In Primavera è necessario guardare maggiormente il risultato rispetto a ciò che accade nel Settore Giovanile. C’è anche una formazione psicologica dei ragazzi, perché da un uomo migliore ne deriva un calciatore migliore.

Bisogna capire le nuove generazione per creare dei lottatori oltre che dei semplici calciatori. Mi sto riappassionando alla Primavera, i ragazzi stanno rispondendo bene.

Il mio percorso nel sud Italia è stato un tour molto lungo che mi ha arricchito tanto e l’esperienza a Malta mi ha completato. Questo mi permetterà di lavorare bene sotto l’aspetto tecnico tattico, ma anche caratteriale. Ho iniziato il percorso nel Settore Giovanile romano unendo la passione alla laurea in scienze motorie. Sono venuto alla Lazio anche perché in prima squadra c’è Sarri, un tecnico che è stato un compagno di corso.

Partiremo dal 4-3-3 nel solco della prima squadra, ma in campo se i ragazzi compiono degli adattamenti possono arricchirsi. In ogni caso, non sono ancorato a determinati schemi di gioco.

Un romano alla guida romana è un aspetto importante perché può permettere di cogliere al meglio l’umore della città e dei ragazzi. Al momento gli allenamenti romani e del sud credo che siano un po’ sottovalutati. Sotto questo aspetto la mia storia potrebbe offrire un po’ di linfa agli altri tecnici”.

Pubblicata il 9/09


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