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PRIMAVERA - Falbo: "Alla Lazio superate le difficoltà col lavoro, ora torniamo insieme dove ci spetta"

di Gabriele Candelori
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it

Giusto il tempo di ambientarsi. La prima stagione in Primavera di Luca Falbo, nonostante la delusione della retrocessione, è stata in crescendo. Arrivato la scorsa estate dalla Roma, il classe 2000 ha trovato poco spazio a inizio anno, esordendo con Bonatti soltanto nella seconda metà di novembre. Poi l’arrivo di Bonacina e il passaggio alla difesa a tre hanno cambiato il suo destino e l’esterno di Chivasso nelle ultime giornate non ha più lasciato il campo. “È stata una stagione strana, ma positiva: arrivare dall’altra sponda del Tevere e trovarsi in uno spogliatoio completamente nuovo non è stato semplice. Mi sono ritrovato nella nuova squadra ed ero il più piccolo. In più dei 27 in rosa eravamo 12 italiani e 15 stranieri: si è dialogato praticamente solo in inglese sia in campo che nello spogliatoio, ne ho preso il lato positivo come perfezionamento utile per la scuola”, ha raccontato al giornale piemontese ‘La Nuova Periferia’. Un’intervista in cui il giovane biancoceleste ha spiegato i sacrifici fatti dentro e fuori dal campo per conquistare una maglia da titolare, conciliando allo stesso tempo studi e allenamenti.

LA STAGIONE - “Inizialmente ho giocato poco perché il mister aveva espressamente dichiarato di voler partire con coloro che, avendo uno o due anni in più, conoscevano già la sua idea di calcio. Con il lavoro e l’attenzione sono entrato presto nei nuovi meccanismi capendo cosa chiedeva il tecnico e familiarizzando con la nuova categoria. La Primavera 1 con la riforma inizia a essere vicina al calcio vero. Mi sono allenato a testa bassa senza mai mollare un centimetro conquistando la piena fiducia dei due allenatori che si sono avvicendati sulla panchina della squadra e sono così diventato un titolare fisso. Purtroppo però siamo retrocessi e il prossimo anno la Lazio sarà costretta a giocare in Primavera 2. Ma sono sicuro che, anche se non sarà facile, potremo risalire dov’è giusto che il nostro club stia”.

LE EMOZIONI DEL DERBY - “Il derby è stata una sensazione strana. Quando da Chivasso siamo venuti giù ho giocato per sei anni alla Roma e ho avuto modo di legarmi a tutto l’ambiente. Di fronte avevo molti miei ex compagni con cui ho condiviso emozioni forti e con cui ne abbiamo combinate parecchie”.

Il FUTURO - Le prestazioni gli sono valse la conferma di Bonacina: Voglio assolutamente continuare a giocare con la Lazio, dove ho trovato una società e un ambiente che mi ha soddisfatto pienamente. L’obiettivo sarà quello di riportare la squadra nel palcoscenico più importante: la Primavera 1. Il contratto? Non ancora, anche perché questo era il mio primo anno nella Primavera. Sono il più piccolo della squadra, c’è tempo...”.


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