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Lazio Primavera, Sanderra e Petta: "Il gruppo non molla e vuole il massimo..."

di Lavinia Saccardo

In un'intervista doppia a Lazio Style Radio, l'allenatore biancoceleste Stefano Sanderra e il difensore Andrea Petta hanno detto la loro sul cammino della Primavera in questa stagione, raccontando il grande lavoro che viene fatto "dietro le quinte", sia sotto l'aspetto tecnico che di crescita umana dei ragazzi. Ecco le loro parole.

Sanderra: “Contro l'Udinese è stata una partita difficile, l’avversario era molto difficile e allenato da un mio ex giocatore. Immediatamente siamo andati sotto, poi con lucidità l’abbiamo ribaltata. Non ci siamo mai disuniti e questo è segno di maturità. 

Sono stato comprensivo negli spogliatoi, la squadra aveva giocato bene e ho detto di continuare su quella strada a fine primo tempo. Loro si sarebbero abbassati e in effetti i ragazzi sono stati sereni e lucidi. Nel secondo tempo siamo riusciti a ribaltare. Questo è un segno da non sottovalutare.

Ogni anno è diverso, anche quando rimane un’ossatura di squadra. Si ricreano dinamiche psicologiche, diverse connessioni e leadership. Questa è una squadra unica, fatta da meno “stelle”, abbiamo un collettivo che sta maturando e che ancora non ha espresso tutte le caratteristiche. 

Ne abbiamo 7 per 2-3 ruoli, devo cercare di trovare il momento giusto per capire chi più è in forma. Questo è un periodo di semina, stiamo lavorando su varie aree e alla lunga ci possiamo togliere soddisfazioni. Quest’anno è un campionato diverso, qui ci sono fior di squadre. Servono sempre punti.

Munoz? Un giocatore che viene da una scuola importante con tecnica e palleggio. Ci sono altre aree in cui può migliorare, la struttura muscolare può essere lavorata. Sta arrivando anche in zona gol, ha fatto un paio di gol e assist, deve ambientarsi ma direi che è un buon giocatore.

Sono ragazzi in via di formazione. Stiamo formando i ragazzi anche mentalmente e far fiorire qualche frutto buono per farli affacciare ai campionati professionistici.

Io parlo sempre come se l'allenatore fosse un leader globale, deve sapere anche di scienze umane. Oggi si guardano i numeri ma ci sono cose che bisogna far capire ai ragazzi sia nel calcio che nella vita. Io vedo ragazzi che hanno passioni, studi e sono contento, cerco sempre di spronarli. Quest’estate ho dato anche dei libri da leggere. Sono contento quando i ragazzi aprono la mente".

Petta: “Il mister ci aveva detto della difficoltà che avrebbe portato l’Udinese. Sapevamo che fossero una squadra sulle ali dell’entusiasmo. Non abbiamo sfruttato qualche occasione, abbiamo commesso delle ingenuità ma siamo usciti bene fuori. Erano 3 punti importanti da portare a casa per dare slancio per le prossime partite. Siamo un gruppo che si vuole bene, non molla e vuole ottenere il massimo fino alla fine. Il lavoro che fa il mister è fondamentale, ci dà una mentalità positiva.

Siamo passati alla difesa a 3, a me non è cambiato molto, la facevo già a Frosinone. Sono sicuro che col lavoro potremo migliorare. Abbiamo un gioco più offensivo, ma in Messico il mister ci disse che dovevamo avere pazienza perché stavamo cambiando il modo di giocare. Ora cerchiamo di arrivare ad un lavoro sempre maggiore.

Non abbiamo avuto un cattivo inizio di campionato, abbiamo avuto un piccolo sbandamento ma l’avvio è stato molto positivo. Il mister ci dice sempre di tenere la mente allenata perché può sempre essere d’aiuto. Ho scelto di non abbandonare gli studi anche per questo".


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