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Parolo: "La vera Lazio non si è ancora vista, se giochiamo al 100% abbiamo pochi rivali!"

di Andrea Centogambe
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it

"È stata una notte tranquilla, di notte Dante dorme, è di giorno che ci fa impazzire. Poi io sono sempre qui ad allenarmi, poverina mia moglie!". Il neopapà Marco Parolo si presenta ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste. Raggiante, entusiasta, guarda al futuro con ottimismo. Non potrebbe essere altrimenti. Di seguito l'intervista integrale.

Hai segnato all'esordio e sei diventato papà...

"Oggi è già una settimana che sono diventato papà, comincio solo adesso a rendermene conto e a capire cosa comporta. Un figlio ti dà una carica in più, una forza in più. Domenca prima della partita guardavo la sua foto, ci tenevo tanto a vincere, segnare e dedicargli la vittoria. Sono tornato a casa felice, la settimana quando vinci scivola via velocemente".

Hai segnato già due gol in tre gare ufficiali, non male come media...

"Il gioco che facciamo ci permette di segnare, abbiamo tanti giocatori bravi a saltare l'uomo sugli esterni, bisogna solo trovare il tempo e lo spazio di inserirsi in area. Il mister sta lavorando molto su questo, noi centrocampisti dobbiamo dare un contributo importante anche in fase realizzativa".

In ritiro avete lavorato tanto con il pallone, atleticamente dimostrate di stare beniessimo...

"C'è tanta intensità anche in questo tipo di allenamento, fatichi lo stesso, i carichi sono gli stessi ma divisi diversamente. La preparazione è stata studiata proprio per fare in modo che una buona forma fisica ci assista il più a lungo possibile. Stiamo crescendo pian piano, c'è gente che si allena da un mese e mezzo. Gli automatismi stanno migliorando, speriamo di continuare così".

Pioli vuole che la Lazio abbia sempre un atteggiamento propositivo...

"Sì, ma la prima fase è quella di non possesso. Se siamo aggressivi appena perdiamo palla, i nostri avversari fanno fatica a ripartire, facciamo più gioco e riusciamo a stare di più nella metà campo avversaria. Il mister è molto bravo nel preparare la partite, sappiamo tutti cosa fare in campo: se lo seguiamo i risultati arriveranno".

Quanto conta la concentrazione prima della partita?

"Quando si sale in pullman ognuno ha il suo modo di prepararsi. Per me è importante trovare la concentrazioe e anche la spensieratezza, magari con la musica".

C'è una canzone in particolare che ascolti?

"Fammela usare ancora un po', se continua a portare bene la dico. Dico solo che una playlist ce l'ho!". 

Domenica si gioca contro la 'bestia nera' Genoa, sarà la volta buona per vincere?

"Io non direi più 'la volta buona', anche a San Siro doveva essere la volta buona. Se scendiamo in campo con la mentalità giusta come fatto domenica, possiamo dire la nostra e fare la partita. Ci aspetta un ambiente caldo, una squadra aggressiva, ma se noi giochiamo come sappiamo e ci aiutiamo l'un l'altro possiamo fare bene. Se diamo tutti il 100%, questa squadra ha pochi rivali. Quel clima che troveremo dà la carica anche a noi, come domenica scorsa. Se trovi i tifosi che ti incitano sin dall'inizio ti viene da correre di più. Ma anche in trasferta se ci sono stadi pieni hai voglia di metterti in mostra, non te la fai mica sotto".

Come ti trovi con i compagni di reparto? Dovete essere bravi a fare tutte e due le fasi...

"Molto bene, è anche vero che io ho fatto sempre le due fasi. Non mi sono mai tirato indietro, ho sempre corso per i compagni. Dobbiamo avere tutti questo spirito, in campo parliamo molto, ci diamo tanti consigli. Man mano anche i ragazzi stranieri arrivati questa estate stanno cominciando a comprendere le parole chiave per giocare. Ci stiamo conoscendo a vicenda. Quel che vuole il mister è vedere giocatori mobili, che sanno fare le due fasi. Qui siamo in tanti a saperlo fare".

Quanto può crescere ancora questa squadra?

"Tantissimo, siamo solo all'inizio della stagione. Dopo la sconfitta con il Milan l'avevo già detto, questa squadra potrà dir la sua tra un paio di mesi, quando si capirà cosa può fare questa Lazio, che squadra e che gruppo è".

L'avevi promesso, ti sei fatto perdonare il gol segnato contro la Lazio quando vestivi la maglia del Cesena...

"Sì, avevo detto che mi sarei fatto perdonare, sono stato di parola. Parolo di parola (ride, ndr)".

Quanto sono importanti i tifosi?

"Dovunque andiamo c'è sempre una chiazza biancoceleste, anche in trasferta sappiamo di poter contare su di loro. Abbiamo voglia di ripagarli dei sacrifici fatti, è il bello del calcio. Noi dobbiamo renderli orgogliosi sul campo come loro ci rendono orgliosi quando vanno in giro".

Quanto è importante avere una rosa numerosa? 

"Importantissimo, in ogni partita ci può essere il valore aggiunto che entra e cambia il corso della gara, ancor di più quando gli avversari sono stanchi. Deve essere un'arma in più, è bravo il mister a tenere tutti sulle spine e a pretendere che tutti siano concentrati e pronti a entrare. È una cosa che mi piace molto perché spesso non succede: se tutti remano dalla stessa parte la barca va sempre più forte".

Hai dei tatuaggi?

"No, non mi piacciono. Penso a quando mi guarderò più in là con gli anni con i tatuaggi. Sono così, non ho bisogno dei tatuaggi".

Hai un cane?

"Sì, un cagnolino di 45 kg! È una gioia portarlo in giro, ho notato che la sua bocca è grossa quanto il piccolo Dante. E' un hovawart, si chiama Chef, è un po' irruento con Dante, ma per adesso lo lecca solo (ride, ndr). Finché lo lecca e basta va bene. Chef in tedesco vuol dire boss, infatti vuole comandare. Se poi ci si mette anche Dante, tra poco mi toccherà appendere i pantaloni (fragorosa risata, ndr)!". 

In becco all'aquila Marco!

"Come si risponde in questi casi? Che voli sempre alta? Ok, allora che voli sempre alta!".

 

 


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