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Winter: "Baroni mi ricorda Zeman. Sogno di allenare la Lazio e..."

di Andrea Castellano

"Il mio sogno, un giorno, è sedere sulla panchina della Lazio". Ha le idee chiare Aron Winter, ex centrocampista biancoceleste. Nella sua lunga intervista ai taccuini de Il Messaggero, l'olandese ha espresso il suo pensiero su diversi temi legati alla nuova Lazio e non solo: "Il gioco è interessante, frizzante e ha ulteriori margini di miglioramento. Serve tempo, quando si apre un nuovo ciclo". Tra l'altro in molti nelle ultime settimane hanno accostato il tecnico Baroni a mister Zeman, con cui lui ha lavorato: "Me lo ricorda, sono molto simili nel gioco. Zdenek è stato il miglior tecnico che abbia avuto, un innovatore, uno che voleva giocare a calcio".

Chi ancora non è sbocciato nella Capitale, invece, è Tijjani Noslin: "L'ho visto poco - dice Winter - ma sembra avere talento. Deve svilupparlo, stare concentrato e sereno". Su un acquisto mancato, invece, l'ex centrocampista era sicuro che sarebbe stato un 'colpaccio': "Stengs? È davvero forte, bravo con i piedi. Avrebbe fatto la differenza sulla fascia, ne sono certo". Ma ora arriverà la sfida contro il Twente in Europa League: "Guai a sottovalutarlo - avverte l'olandese - È una squadra ben organizzata". Diverso il discorso per l'Ajax, che ha cambiato tanto e che sta ricostruendo un gruppo. "Ma la Lazio mi sembra superiore", assicura. 

In conclusione Winter si è soffermato anche sul suo passato in biancoceleste: "Il mio arrivo? C'era la sensazione che la Lazio stesse crescendo. Cragnotti stava investendo tanto e costruendo passo dopo passo una squadra fortissima, con acquisti sempre più importanti". Poi ha parlato di un gol indimenticabile: "Quello contro il Napoli che ci portò in Europa, e ad Ancona sotto la neve". E dei derby: "Amavo quella partita, l'adrenalina. In città non si parlava d'altro. Fortunatamente ne ho perso uno solo, perché quando succede, vivere a Roma diventa quasi impossibile". Di quegli anni l'olandese si porta dietro tutto, soprattutto la gioia di aver visto la Lazio crescere come squadra e società.


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