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Stadio Roma, ricomincia la corsa: il nuovo governo potrebbe velocizzare l'iter

di Francesco Mattogno

È settembre. Le temperature si abbassano, le scuole riaprono e orde di vacanzieri rientrano dalle ferie. Sorte che toccherà anche all'amministrazione capitolina che, a partire da oggi, tornerà al lavoro riempiendo le sale del Campidoglio. Tra i temi più caldi del Consiglio resta in auge quello riguardante il progetto del futuro stadio della Roma. Un iter di approvazione lunghissimo, quello dell'impianto di Tor di Valle, che però potrebbe rientrare dalle vacanze con una linfa nuova. Nei prossimi giorni (in anticipo rispetto a quanto previsto) sono programmati due incontri che potrebbero accelerare i tempi, come richiesto dal sindaco Raggi. Il club giallorosso è fiducioso: la sentenza della Cassazione su De Vito, a cui dovrebbero essere revocati gli arresti domiciliari, e la decisione della Regione in merito alle opere pubbliche slegate all'impianto daranno una spinta verso l'approvazione.

OTTIMISMO - Con una lettera risalente a quest'estate, infatti, la Regione Lazio ha negato il legame tra l'apertura dello stadio e il completamento delle opere pubbliche di mobilità. Prima di inaugurare l'impianto, la Roma dovrà terminare solo i lavori di pubblica utilità presenti nel progetto. Tutti gli altri (in parole povere, la stazione di Tor di Valle) non sono a carico della società, che potrà decidere di aprire l'impianto anche senza la loro ultimazione. Nel caso in cui si riterrà necessario un intervento per agevolare lo scorrimento del traffico durante le partite, sarà di competenza del Palazzo Senatorio. Anche il nuovo governo giallorosso - ironia della sorte - potrebbe agevolare la definitiva approvazione del progetto visti i buoni rapporti tra la Roma e il Partito Democratico, come riporta il Tempo.

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