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Sassuolo, Berardi svela i retroscena di mercato: "Ecco le squadre che mi volevano"

di Lavinia Saccardo

Domenico Berardi ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare dell'infortunio che lo ha lasciato per lungo tempo lontano dal campo e della retrocessione del Sassuolo vissuta da dietro le quinte. Un po' di rammarico, zero rimpianti e tanti rumors di mercato su di lui: “Il Sassuolo è la mia seconda famiglia e non è un modo di dire, non dimenticherò mai il rapporto con il dottor Squinzi e sua moglie, che mi hanno trattato come un figlio e mi hanno fatto crescere. Era amore reciproco.

“Fino ai 26-27 anni non mi sentivo maturo, voglio giocare sempre e in quegli anni rifiutavo l’idea del turnover e della panchina. Forse era anche mancanza di fiducia nei miei mezzi, non credevo in me al 100%, ma non ho rimpianti. Tre anni fa mi voleva l’Atalanta, ma dissi di no perché non ritenevo di essere adatto a quel tipo di gioco. Lo scorso anno volevo andare alla Juventus, ma i club non si sono accordati, ci rimasi male e litigai con la società perché era il momento giusto.

“A 30 anni dico che a 20-21 anni avrei potuto credere più in me stesso. Se dopo questi mesi sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via a gennaio. Altrimenti resterò qui fino a giugno. Valuteremo con la società come sempre.

Champions League? Vorrei sentire la musica dal campo, è un’ambizione profonda che voglio soddisfare”.


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