Rose a 25 giocatori, fair play finanziario e valorizzazione del vivaio. Ecco come cambia il calcio italiano...
Fonte: Riccardo Frontori - Cordo d'informazione sportiva de Lalazosiamonoi.it
Tavecchio, Lotito e la nuova Federcalcio è l'inizio di una nuova era. Snellimento delle rose, valorizzazione del vivaio e fair play finanziario, questi i punti fondamentali di riforme che non vedono tutti d'accordo. Per calciatori e allenatori infatti , che in consiglio hanno votato no, è un colpo al lavoro di Conte e alla valorizzazione dei calciatori italiani. Come riportato sulle pagine dell'edizione odierna del 'Corriere dello Sport', nonostante i pareri contrastanti le parole di Tavecchio esprimono soddisfazione: «Decisioni che riflettono la filosofia del fare". È proprio il rispetto del fair play finanziario il cardine e il punto focale delle nuove riforme. Che si sposa perfettamente con la limitazioni delle rose a 25 giocatori. In questi dovranno essere inseriti 4 elementi dal vivaio del club e altri 4 da vivai di formazioni nazionali. Un tentativo concreto di fermare la "stranierizzazione" del campionato italiano. Lo Snellimento e la limitazioni agli extracomunitari non incontra il consenso di tutti. Per i calciatori infatti, c'è il timore che la possibilità per una società di ingaggiare un giocatore dall’estero, senza più cedere contestualmente un altro extracomunitario, non fa andare le riforme "nella direzione giusta". Il poco consenso è anche il motivo di blocco di altri importanti provvedimenti, fra i quali la riforma sui campionati. Tavecchio parla di rinvio, ma la soluzione appare molto lontana e la faccenda non semplicissima. L'altro provvedimento tanto atteso era la riforma sull'eleggibilità. Che coinvolge l'art 22 bis del Noif, riguardo l'ineleggibilità e la decadenza dalle cariche dirigenziali in particolari situazioni. La normativa prevedeva una soglia di un anno di condanna in giudicato. E così rimarrà, ma saranno presi in considerazione solo reati (a parte quelli espressamente indicati nell’articolo), che prevedono una pena «edittale» (quella di legge, non l’entità della condanna concreta), pari o superiori ai tre anni, il limite in cui, può scattare: "l’interdizione anche provvisoria dai pubblici uffici". Come molti avevano ipotizzato, il provvedimento, però, non sarebbe un salva Ferrero, la situazione del presidente della Sampdoria rimane la stessa. Tavecchio ha escluso che la nuova formulazione possa tradire i principi ispiratori del Coni. Una nuova stagione è partita la rivoluzione, poco consenso ma tante riforme, il calcio del futuro sembra prendere forma.