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Modulo, testa e atteggiamento: ecco come Sarri ha cambiato la Lazio

di Antoniomaria Pietoso

RASSEGNA STAMPA - Sarri sogna una Lazio che sia una squadra vera. Tanti volti nuovi, atteggiamento e mentalità diversa e attenzione alle zone del campo. Un gioco diviso in dieci zone con ogni calciatore che scala quasi come in una danza in cui tutti devono muoversi a tempo. Dopo Pedro, sono arrivati Vecino e Romagnoli per aumentare fame, carisma, mentalità e personalità, caratteristiche che sono andate a corrente alternata in questi anni. Come sottolinea la consueta rassegna stampa di Radiosei, la Lazio ha cambiato proprio volto con il passaggio da Inzaghi a Sarri. Il primo usa il 3-5-2 e un sistema misto "marco e copro".Un difensore si stacca, rompe la linea arretrata come dicono a Coverciano per “uscire” sull’avversario in possesso di palla e andare a contrastarlo, e gli altri lo coprono. Il secondo viene dalla scuola di Sacchi e usa il sofisticatissimo "copro copro" e un 4-3-3 rivoluzionario. La copertura dello spazio è la priorità con il pallone come riferimento. In seconda battuta c'è la distanza dai compagni e poi l'avversario.  L’obiettivo? Spaccare il meno possibile la linea difensiva, strettissima con i quattro. Se tutto va bene, l'avversario ha pochissimo spazio per attaccare e in fase offensiva si diventa pericolosissimi. Una novità assoluta che i giocatori stanno applicando. Nella passata stagione i risultati e i progressi sono arrivati nel tempo nonostante una rosa in parte non adatta al tecnico. La stagione che verrà si spera possa dare prima i frutti sperati così che allenatori, giocatori e tifosi possano divertirsi. n


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